ROMA. Slitta a martedì il decreto sulla «voluntary disclosure», il ritorno dei capitali imboscati all’estero o in Italia, ma ci sono novità sulla tassazione del regime dei minimi per le Partite Iva: nella legge di Stabilità in preparazione il governo è orientato a una semplificazione delle misure per favorire i piccoli professionisti, chi inizia una attività e le start up. E tra le misure, il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, annuncia che «presto arriveremo a un tax day». Per quel che riguarda invece il settore delle Partite Iva, il viceministro dell’Economia Luigi Casero, ha spiegato che «esiste la necessità» di rivedere il regime forfettario dei minimi. L’Esecutivo aveva già deciso di prorogare lo scorso anno, fino al 31 dicembre 2015, per coloro che decidono di aprire una Partita Iva, la possibilità di adesione al vecchio sistema con applicazione del regime fiscale agevolato al 5%. «Vogliamo chiudere questa vicenda – afferma Zanetti – per cui si sta valutando la possibilità di alzare da 15 a 30 mila euro il tetto per i liberi professionisti e per i primi 5 anni di attività delle start up l’aliquota scenderà dal 15 al 5%». A beneficiare di questa misura, secondo del Dipartimento Finanze del Mef, sarebbero quasi 1 milione e 800 mila lavoratori che sulle dichiarazioni del 2014 hanno riportato un volume d’affari sotto i 30 mila euro. In questo modo «il regime fiscale diventa di nuovo accessibile per i liberi professionisti – aggiunge Zanetti – e si riproduce per le nuove attività la stessa convenienza che dava il vecchio regime». «Più la dimensione di un’attività commerciale è ridotta, più aumenta l’insostenibilità dei costi diretti e indiretti degli adempimenti burocratici – fa notare il sottosegretario -. È proprio pensando a queste imprese, come a tutti i privati cittadini, che stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo di creare un vero e proprio tax day unico».