Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, annunciando, al termine del Consiglio dei Ministri del 19 maggio, l’approvazione del decreto legge sull’obbligo dei vaccini ha detto che “Non si tratta di emergenza ma di una preoccupazione alla quale intendiamo rispondere. Ringrazio Lorenzin, Fedeli e Boschi, che hanno lavorato in questi giorni per arrivare alla definizione del decreto. Penso sia una scelta importante, che qualifica l’attività del governo nel campo della protezione della salute”. Si è scelto di adottare un decreto sui vaccini “perché ci troviamo di fronte alla constatazione del fatto che nel corso degli anni la mancanza di misure appropriate e il diffondersi soprattutto negli ultimi mesi di comportamenti e teorie antiscientifiche ha provocato un abbassamento dei livelli di protezione dal punto di vista dei vaccini. Non si tratta di uno stato di emergenza ma di una preoccupazione alla quale il governo intende rispondere”, ha detto Gentiloni che poi ha spiegato: “Il decreto contiene alcune decisioni fondamentali: rende obbligatorie una serie di vaccini che finora erano stati semplicemente raccomandati. Tra questi ci sono vaccini importanti come contro il morbillo e la meningite che diventeranno obbligatori, attraverso modalita’ transitorie per consentire alle famiglie di adeguarsi gradualmente”.
“Operiamo con un decreto anche perché negli ultimi mesi ci sono state diverse decisioni di Regioni su questo punto e il governo intende dare un indirizzo generale”, ha aggiunto Gentiloni. Il nuovo piano di vaccinazione entrerà vgore in “modo graduale”, visto “il sistema sanzionatorio” e la necessità di “aggiornare e coinvolgere le famiglie”.
“Abbiamo allargato a 12 le vaccinazioni obbligatorie” ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.”E’ ovvio – ha spiegato – che vietando l’accesso alle scuole dell’infanzia intendiamo dare un messaggio molto forte alla popolazione e a queste coorti infantili, pensiamo che verra’ coperta una larga parte della popolazione italiana. Rispetto alla scuola dell’obbligo – ha aggiunto, riferendosi allo scontro su questo tema con la ministra Fedeli – ci siamo molto confrontati, ma l’obiettivo del Governo e in particolare del ministero della Salute e’ aumentare la copertura vaccinale in tutto l’arco della vita dei ragazzi”.
“La prima intenzione di questo decreto è quella di superare le difformità a livello regionale” ha ribadito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Ha vinto la salute collettiva non il ministero della Salute, anzitutto superando un’impostazione sbagliata della fine degli anni ’90 passando a un sistema lassista. L’obbligatorieta’ e’ un fatto che rimaneva all’interno della vita familiare, ma sfido chiunque a trovare qualcuno che abbia mai chiesto il libretto vaccinale. Credo che ci sia stato un grande cambio culturale, il decreto arriva dopo un piano di sensibilizzazione forte, dopo il piano nazionale dei vaccini.
“Sono anni che sto provando a fare un decreto”. Si è “riportato” sul tavolo “questo tema di igiene e di salute pubblica” e ringrazio i colleghi, non era per nulla scontata l’approvazione del decreto, l’ho presentato una settimana fa, ma c’e’ stata grande sensibilita’ da parte di tutti i colleghi, anche da parte del ministro dell’Istruzione”. Il decreto sui vaccini servirà ad aumentare la copertura vaccinale in tutto l’arco della vita del ragazzo. Nel percorso scolastico, ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si interviene “per verificare che la copertura sia avvenuta e laddove non lo sia stato per mettere in campo una serie di misure che siano piuttosto stringenti nei confronti della famiglia e mettano in sicurezza la comunita’ scolastica”. Queste azioni “ci permettono di alzare rapidamente il livello di copertura in tutta la comunita’ e mettere in sicurezza tutta la popolazione”. Per quanto riguarda le scuole, queste avranno l’obbligo di riferire alle Asl la mancata vaccinazione, “l’Asl avra’ l’obbligo di chiamare la famiglia e dare dei giorni per vaccinare. Se cio’ non avviene c’e’ una sanzione molto elevata. E il controllo avviene ogni anno, non una tantum” chiude sul punto il ministro Lorenzin.
Dal morbillo alla polio, dalla meningite al tetano: sono 12 i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti, pena la non iscrizione al nido e all’asilo e pesanti sanzioni (inasprite “fino a 30 volte”) per i genitori dei non vaccinati dalle elementari in poi. Questo prevede il decreto approvato oggi in Consiglio dei Ministri, illustrato dal ministro Beatrice Lorenzin. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Si stanno mettendo a punto, ha riferito Lorenzin, “tutti gli accorgimenti tecnici per evitare difficolta’ burocratiche alle famiglie e dare un percorso stringente a direzioni scolastiche e asl nell’applicazione della legge”. Si prevede infatti (dai 6 anni in poi) che la scuola avra’ l’obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione: la Asl a sua volta chiamera’ la famiglia, e le dara’ qualche giorno per mettersi in regola. “Se cio’ non avviene scattano sanzioni molto elevate, e questo ogni anno”, ha spiegato il ministro. L’anti Pneumococco e Zoster per gli anziani, l’anti Meningococco b, Rotavirus e Varicella per i piu’ piccoli (primi due anni di vita e 5-6 anni di eta’), l’anti Papillomavirus anche per gli adolescenti maschi e il meningo tetravalente, sempre per gli adolescenti: sono le nuove vaccinazioni offerte gratuitamente come previsto dal Piano Vaccini 2017-2019. Tali vaccini si aggiungeranno a quelli gia’ disponibili gratuitamente. Alcuni dei quali, a partire da quelli contro morbillo e rosolia, saranno considerati obbligatori per l’iscrizione scolastica dei bambini. Per alcuni vaccini viene estesa la fascia di eta’ o il tipo di popolazione interessata, altri sono invece completamente nuovi e per altri ancora la gratuita’ viene estesa da alcune Regioni a tutto il territorio nazionale. Molti sono gli obiettivi del Piano: mantenere lo stato polio-free; raggiungere lo stato mmorbillo-free e rosolia-free; garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’eta’ e popolazioni a rischio indicate, anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell’efficienza dell’approvvigionamento e della logistica del sistema vaccinale aventi come obiettivo il raggiungimento e il mantenimento delle coperture descritte; aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale, anche attraverso la conduzione di campagne di vaccinazione per il consolidamento della copertura vaccinale. E ancora, contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili; completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, interoperabili a livello regionale e nazionale, tra di loro e con altre basi di dati (malattie infettive, eventi avversi, residente/assistiti); migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazione; promuovere, nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, una cultura delle vaccinazioni coerente con i principi guida del presente Piano, descritti come “10 punti per il futuro delle vaccinazioni in Italia”; sostenere, a tutti i livelli, il senso di responsabilita’ degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il Ssn, e la piena adesione alle finalita’ di tutela della salute collettiva, che si realizzano attraverso i programmi vaccinali, prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza; attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l’individuazione del nesso di causalita’ ai fini del riconoscimento dell’indennizzo, ai sensi della legge 210/1992, per i danneggiati da vaccinazione, coinvolgendo le altre istituzioni competenti (Ministero della Difesa); favorire, attraverso una collaborazione tra le Istituzioni Nazionali e le Societa’ Scientifiche, la ricerca e l’informazione scientifica indipendente sui vaccini. Il Piano interviene inoltre sul fronte del comportamento dei medici nei confronti dei vaccini, prevedendo delle sanzioni. Si legge infatti che vi sara’ una “ricognizione continua delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell’offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale” e che “saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali, che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata l’opportunita’”. Il risparmio stimato annualmente (con l’eccezione delle vaccinazioni IPV e antimeningococcico tetravalente negli adolescenti) derivante dall’applicazione del nuovo Calendario vaccinale e’ prossimo ai 200 milioni di euro.
L’obbligo della vaccinazioni darà fatto rispettare anche copn sanzioni per chgi non lo rispetta:”Nel passato – ha aggiunto Lorenzin – le sanzioni erano per la polio di 150 euro, per l’epatite B di 250 euro”. Adesso “sono parecchi soldini da dare ogni anno se tu non adempi”. Le sanzioni “non sono banali, sono importanti e servono a fare da deterrente. Accanto alla deterrenza c’è un percorso” con le famiglie.
L’obbligo delle vaccinazioni per i bambini che si iscrivono al nido o alla scuola materna, previsto nel decreto approvato oggi in Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Beatrice Lorenzin, e’ gia’ legge in Toscana e in Emilia Romagna. Un provvedimento analogo e’ stato approvato anche dal comune di Trieste e, in generale, dal Friuli Venezia Giulia. Presto si unira’ anche la Lombardia: entro giugno saranno approvate le nuove regole per gli asili nido, che prevederanno anche l’obbligo per le strutture di richiedere i certificati vaccinali dei bimbi. In Piemonte si inizia proprio oggi la discussione della legge per l’obbligo vaccinale all’asilo, con i consiglieri regionali che vengono sommersi da mail di genitori “no-vax” che chiedono di bloccare la norma. E poi ci sono Lazio (l’iter della legge e’ partito gia’ a gennaio) e Puglia che stanno pensando di seguire l’esempio. Stanno diventando sempre piu’ numerose le regioni che stanno decidendo di affrontare la questione del calo della copertura vaccinale, mentre e’ al vaglio l’ipotesi di una legge nazionale. L’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a scuola non e’ del tutto una novita’ per il nostro paese. Era stato gia’ stabilito nel lontano 1967, per essere in vigore oltre 30 anni e infine decadere nel 1999. E cosi’ oggi, nella maggior parte delle regioni italiane, si puo’ frequentare la scuola anche senza le vaccinazioni obbligatorie, cioe’ quelle antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B. Almeno sara’ cosi’ se e fino quando tutte le regioni seguiranno l’esempio di quelle che hanno reso le vaccinazioni obbligatorie per essere ammessi a scuola o se e fino a quando non verra’ approvata una legge nazionale.
Sulla possibilità infine di sanzioni per chi diffonde teorie antivacciniste per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin è preferibile lasciare “il tema al dibattito parlamentare”. anche se la questione è “molto interessante” e “Potrebbe avere successo” in sede di dibattito parlamentare.
“La decisione del Governo di rendere obbligatorie le vaccinazioni per i bimbi che frequenteranno nidi e materne è importantissima per la tutela della salute”. è questo il commento scritto su facebook dal presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. “Così come aver cancellato la distinzione antistorica tra vaccini obbligatori e raccomandati, introducendo l’obbligo di copertura anche per malattie come il morbillo, la rosolia e la pertosse. Noi con la scienza, contro – conclude Bonaccini – gli apprendisti stregoni del web”. Poi arriva un comunicato dello stesso presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dell’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, che esultano per l’approvazione del decreto del Governo sui vaccini obbligatori da 0 a 6 anni”Una decisione importantissima e giusta, per la tutela della salute dei bambini e di tutti i cittadini”. . Tra le prime telefonate ricevute dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, c’e’ stata proprio quella di Venturi. “Oggi è davvero il momento di gioire – affermano Bonaccini e Venturi nella nota- perche’ finalmente vede la luce un provvedimento importantissimo per la tutela dei bambini e di tutti i cittadini. Una conquista per il paese. Siamo, e vogliamo dirlo con enfasi, particolarmente soddisfatti e orgogliosi, perche’ sui vaccini abbiamo fatto da apripista in Italia”. Bonaccini e Venturi ringraziano il Governo “per il proficuo confronto che c’e’ stato e per aver accolto le richieste che da tempo abbiamo avanzato. Il provvedimento non solo uniforma la normativa a livello nazionale, ma cancella anche – ribadiscono – la distinzione antistorica tra vaccini obbligatori e raccomandati, introducendo l’obbligo di copertura anche per malattie piu’ emergenti come morbillo, pertosse e rosolia”. Il provvedimento, concludono il presidente e l’assessore, “aiutera’ anche a raggiungere la soglia di sicurezza per la copertura vaccinale, prevista secondo l’organizzazione mondiale della sanita’ al 95% e che invece e’ scesa ovunque in modo preoccupante. Quella di oggi e’ la conferma che la nostra battaglia era giusta e doverosa”.
“Si poteva sicuramente fare di più, ma in ogni caso il provvedimento assunto dal Governo oggi è un grande passo avanti, perché ci si è assunti la responsabilità di rendere omogenee la vaccinazioni su tutto il territorio nazionale a tutela della salute della popolazione” ha commentato all’Ansa l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antoni Saitta, che è anche coordinatore della commssione Salute per la Conferenza delle Regioni. “Le Regioni hanno esercitato in questi mesi un ruolo importante per arrivare a questo risultato, collaborando strettamente con il Ministero della Salute per un piano vaccinale applicabile in modo omogeneo sull’intero territorio – aggiunge Saitta -. Sono state le Regioni a chiedere l’intervento del Governo sulla obbligatorietà delle vaccinazioni e la nostra azione è servita. Mi fa piacere sottolineare che il modello adottato per tutta Italia è poi quello che in Piemonte applichiamo, a riprova -ha concluso Saitta – della correttezza della nostra impostazione”.