Per il caso Ustica, il Ministero della Difesa e quello delle Infrastrutture devono risarcire la compagnia aerea Itavia, fallita dopo l’abbattimento del Dc9 caduto in mare il 27 giugno 1980 con a bordo 81 persone, tutte morte. Lo ha deciso la Cassazione confermando la responsabilità dei ministeri in questione che avevano fatto ricorso contro le precedenti condanne.
L’accusa era di “omessa attività di controllo e sorveglianza della complessa e pericolosa situazione venutasi a creare nei cieli di Ustica” dove si consumò una vera e propria strage sul volo diretto da Bologna all’aeroporto di Palermo Punta Raisi.
Le Sezioni Unite civili della Cassazione hanno dichiarato “Inammissibile” il ricorso con il quale Difesa e Infrastrutture hanno contestato di essere responsabili della caduta dell’aereo, per il “fatto illecito” costituito dall’omesso controllo dei cieli, così come stabilito dalla Corte di Appello di Roma con due verdetti, del 2012 e del 2013, nei quali era stato previsto il pagamento del risarcimento all’Itavia.