Il Governo alla Commissione UE ha inviato il documento programmatico di bilancio per il prossimo triennio: “Italy’s Draft Budgetary Plan 2017”.
Nel documento si conferma la stima di una crescita dell’1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3% rispetto al 2% indicato nella nota di aggiornamento del Def.
Il “pacchetto pensioni” che sarà introdotto con la prossima manovra vale 0,11 punti di Pil, meno di 1,9 miliardi.
Tra i provvedimenti sociali c’è il rinnovo del voucher baby sitter, l’integrazione del finanziamento del Fondo per le politiche per la famiglia “con una quota finalizzata allo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia”, e l’incremento del Fondo dedicato alla non autosufficienza. L’impatto sulla finanza pubblica è pari l’anno prossimo allo 0,042 del Pil, ovvero a circa 680 milioni di euro.
E’ presente anche nel documento programmatico: la revisione delle norme sulla contribuzione studentesca alle università statali e dei criteri per l’esonero dal pagamento del contributo; il finanziamento del fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio e borse nazionali per il merito e la mobilità.
E’ previsto l’istituzione di un Fondo per il finanziamento delle attività base di ricerca, al fine di incentivare l’attività di ricerca dei docenti delle università statali; il rifinanziamento della Carta elettronica per i giovani residenti nel territorio nazionale che compiono i diciotto anni di età; il completamento della riforma della “Buona scuola”, con riferimento al settore infanzia da 0 a 6 anni (6) e il contributo per le scuole paritarie.
Il deficit al 2,3% nel 2017 “sarà raggiunto tramite interventi pari allo 0,7% del Pil, basati su tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della compliance fiscale, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione”.
L’impatto sul bilancio della spesa per migranti, in termini di indebitamento netto e al netto dei contributi Ue, è attualmente quantificato in 2,6 miliardi per il 2015, previsto pari a 3,3 miliardi per il 2016 e 3,8 per il 2017 (pari a circa lo 0,2% del Pil), “in uno scenario costante, ossia in assenza di un ulteriore acuirsi della crisi”.
L’Ufficio parlamentare di bilancio promuove il nuovo quadro macroeconomico che emerge dal Documento Programmatico, tuttavia indica che “permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017”.
“La manovra – ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese. I numeri presentati a Bruxelles – sottolinea Padoan – andranno valutati ma a nostro avviso siamo in regola perché il deficit continua a scendere”.