di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
“Resting bitch face”, termine inglese per indicare una faccia e quivoca…da stronzo (cosi dice il software) , donne con qualche eccezione di uomini. Nel mondo ci sono personaggi famosi e gente comune, che a loro insaputa, assumono un’espressione imbarazzante, quasi sdegnata o alterata, quando restano assorti o in sovrappensiero. La classica faccia da schiaffi.
Da uno studio fatto dai due ricercatori della Noldus Information Technology, azienda olandese, Jason Rogers e Abbe Macbeth, sono stati inseriti facce di gente famosa in un software creato per l’occasione, volti ripresi attraverso una videocamera, o semplicemente delle foto, il programma analizza i tratti somatici rilevandoli e interpretandoli come farebbe il cervello umano. L’immagine viene analizzata mappando otto punti sul viso, seguendo le classiche emozioni fondamentali, come la rabbia, la sorpresa, la tristezza, la neutralità, il disprezzo, il disgusto e la felicità. Fare una smorfia improvvisa, strizzare leggermente l’occhio, sorridere in modo artefatto o ritirare parte del labbro, ci fanno capire la vera natura degli individui che stanno di fronte a noi. Il nostro Paese, l’Italia, è piena di facce da schiaffi, come raccontò il regista Mario Monicelli nel film: “Amici miei”.
Basterà inserire una foto all’indirizzo jason@noldus.com., per capire se anche noi siamo “equivoci”.