La Conferenza delle Regioni del 20 ottobre ha approvato un Ordine del giorno – consegnato al Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni – riguardante la programmazione comunitaria post 2020 e il turismo. Nell ’Ordine del giorno si chiede al Governo di affrontare nelle opportune sedi – a partire dalla sessione europea della Conferenza Stato-Regioni – il tema del rafforzamento della politica comunitaria per il turismo. Le priorità sono: armonizzare la normativa europea, insistere sulla formazione, attrarre investimenti infrastrutturali.
ORDINE DEL GIORNO
IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA POST 2020 E TURISMO
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Premesso
– che lo scorso 27 settembre, in occasione della Giornata mondiale del Turismo, la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Comitato delle Regioni, con il sostegno della rete NECSTouR (Network of European Regions for Competitive and Sustainable Tourism), hanno scelto di dialogare insieme per cercare risposte alla sfida di una politica europea per il turismo più forte ed integrata, che sappia considerare le cifre del turismo come output incoraggianti di un comparto industriale in grado di sviluppare crescita, posti di lavoro ed innovazione;
– che in quell’occasione è stato approvato da parte dei membri della Commissione Risorse Naturali NAT del Comitato delle Regioni il parere “Il turismo come motore della cooperazione regionale nell’UE”;
– che le azioni principali a sostegno del turismo su cui si concentrerà la Commissione europea sono: gli investimenti, con particolare rifermento al Fondo europeo di investimenti strategici; lo sviluppo di competenze, con l’iniziativa Blueprint for sectoral cooperation; la sicurezza, con azioni specifiche per migliorare la promozione dell’UE come destinazione turistica sicura;
– che la Commissione Europea assicurerà il proprio supporto ad una politica europea del turismo rafforzata, in vista del 2018 Anno europeo del patrimonio culturale.
Rilevato
– che nonostante l’impatto considerevole sull’economia europea, il turismo è sottovalutato nel programma di lavoro della Commissione Europea e per tale ragione è necessario organizzare iniziative che intendano sottolineare il ruolo del turismo come settore industriale a sostegno dell’occupazione e della crescita e rivolgere un appello ad attori istituzionali e privati affinché sostengano questa causa e concordino tra loro una serie di passi concreti a garanzia degli investimenti, un quadro legale chiaro, un coordinamento tra ciò che occorre fare a livello europeo, nazionale, regionale e locale;
– che si rende sempre più necessaria una forte politica comunitaria per il turismo e l’adozione di una strategia per la crescita e l’occupazione, con obiettivi a lungo termine, da adottarsi a livello comunitario, ma con il contributo forte e costante del sistema delle Regioni e delle Province Autonome, anche allo scopo di aumentare gli investimenti turistici rilevanti nel post 2020;
– che è fondamentale dare impulso alla cooperazione con le Istituzioni comunitarie per discutere di politiche che soddisfino le esigenze del settore, attraverso partnership in grado di raccogliere le Autorità locali e regionali e i diversi sotto-settori del turismo;
– che è altrettanto importante rafforzare la partecipazione delle Regioni e delle Province Autonome alla fase ascendente della normativa europea, soprattutto in un periodo in cui, come quello attuale, si registrano forti spinte centralistiche.
Considerato
– che è fuor di dubbio l’importanza di continuare a lavorare insieme alla Commissione Europea attesa la complessità e la delicatezza della tematica e in considerazione del fatto che la Commissione Europea pare stia maturando la decisione per la prossima programmazione di eliminare la parte relativa ai fondi indiretti, segnale tangibile di un orientamento che va a scapito del sistema regionale.
Chiede al Governo
di affrontare nelle opportune sedi – a partire dalla sessione europea della Conferenza Stato-Regioni – il tema del rafforzamento delle politiche comunitarie per il turismo prevedendo che nella prossima programmazione finanziaria europea post 2020 il turismo abbia un programma dedicato finalizzato a: armonizzare la normativa a carattere europeo, insistere sulla formazione e sul capitale umano, attrarre investimenti infrastrutturali.