Editoriale – “Si dovrà far luce sulla vicenda, non ci accontenteremo delle mezze verità, qui e là”. Ed il giorno dopo, mentre scorre l’elenco nominativo delle vittime della quotidianità italiana la politica riesce ad esprimere il peggio di sè con le solite frasi di circostanza finte come le banconote stampate da Totò. La politica ha un suo vocabolario che viene utilizzato in maniera rituale nelle varie tragedie. La chiara sensazione che hanno gli italiani è che la politica dell’insaputa viaggi di pari passo con quella della freddezza e delle ovvietà di rito. Le massime autorità dello Stato sono sgomente chiedono una verità, a chi? Spuntano le procedure, i bandi, i finanziamenti. Ed inizia uno stucchevole rimpiattino di responsabilità tra alcune forze politiche che prendono al volo ogni occasione per fare breccia. Tutto ciò è allucinante. Alla fine questi figuri degni della peggiore espressione del terzo millennio sarebbero capaci di dare la colpa a quelli che hanno preso, loro malgrado, il treno in questione. La politica in generale di fronte allo sgomento della gente, abbia almeno la decenza di tacere. Ma l’eloquio quotidiano derivante da un delirio di onnipotenza non riesce a frenare la stupidità di parole che fuoriscono, ad insaputa di cervelli e delle medesime bocche da cui escono. E’ allucinante tutto cio’. Il lutto, la morte ha una sua dignità che deve essere rispettata. Anche nelle tragedie di questo tipo la nostra Italia riesce a dare sempre il peggio di sè. Ci si scandalizza se in una tratta ferroviaria i capistazione “ancora” colloquiano per telefono. E chi, di grazia, non sapeva nemmeno questo? Chi oggi non vorrebbe accontentarsi di mezze verità dove era fino a ieri? Il fatto è che quando si pretende di avere certi alti incarichi ai quali corrispondono aurei stipendi e privilegi da nababbi, bisognerebbe far corrispondere il controllo del territorio, la sicurezza dei cittadini in generale, come priorità. Invece non è cosi, perchè chi ha l’autista e la possibilità di viaggiare in ben altro modo non si pone certi problemi. Il divario sociale italiano si vede tutto in questa tragedia, di una Italia che vive con inadeguatezza la sua quotidianità, e con la supervsione di una politica della strilloneria che però non risolve certo i problemi alla gente. Cara politica della modernità, gli statisti della antica e prima Repubblica, erano dotati di un decoro e di una dignità oggi venuta meno, oggi chi deve tacere è la politica, per rispettare la dignità della morte. @direttore