Dopo l’ennesima scia di sangue ad opera di un commando jihadista all’interno dell’hotel Raddison, che ha tenuto in ostaggio 170 persone, e con il triste epilogo di 27 morti tra cui due terroristi, il Mali ha dichiarato lo stato di emergenza per i prossimi giorni, in concomitanza con i tre di lutto nazionale e la ricerca di altri eventuali complici dell’attacco. Intanto scatta la massima allerta anche a Bruxelles dopo la decisione del Consiglio di Sicurezza: le autorità belghe parlano di un imminente attacco su più fronti simile a quello parigino proprio nella capitale d’Europa. Motivo per cui è stata indetta la chiusura della metro, sospesi concerti ed incontri di calcio, chiusi centri commerciali. L’invito da parte delle autorità alla popolazione è quello di evitare quanto più possibile luoghi di aggregazione, stazioni ed aeroporti. Il tutto al fine di rendere disponibili le forze di polizia per eventuali allarmi e altrimenti impegnate nell’ordine pubblico. Misure che aumentano il livello di preoccupazione nei cittadini della capitale, sottolineate dall’intenzione del ministro dell’Interno belga, Jan Jambon, di voler controllare “casa per casa” gli abitanti di Molenbeek, comune dal quale sono arrivati i terroristi autori degli attentati in Francia e dove pare siano state rinvenuti veri e propri arsenali ed armi chimiche. La Commissione Europea e l’Europarlamento, però, frenano ancora sulla riforma del codice Schengen, con controlli obbligatori su chi attraversa le frontiere esterne dell’area di libera circolazione e il Passanger Name Record (PNR), che dovrebbe contenere tutti i dati dei passeggeri aerei.
E mentre in Italia scattala psicosi da “ pacco bomba” con continui falsi allarmi da Roma a Milano, nella giornata di oggi, proprio nelle due grandi città, sono previsti i cortei “Not in my name” delle comunità islamiche contro il terrorismo, i cui organizzatori, Abdellah Redouan, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia,ovvero la grande moschea di Roma, e Abdullah Cozzolino, segretario della Confederazione islamica italiana, e l’imam di Milano, sono stati ricevuti, manco a dirlo, dal Presidente della Camera, Laura Boldrini.
(Alessandra D’Andrea)