Redazione esteri – Un sisma violentissimo ha fatto tremare l’Ecuador, causando decine di morti: 41 secondo una prima ricostruzione fornita dalle autorità ecuadoregne. La zona più colpita è stata quella settentrionale sulla costa nella provincia di Esmeraldas. Il presidente Rafael Correa è stato costretto a rientrare in fretta da Roma mentre si trovava in visita ufficiale in Vaticano, ed ha ammesso che i danni sarebbero molto gravi.
Il sisma, di 7,8 gradi di magnitudo sulla scala Richter, è stato registrato intorno alle 19 ora locale (intorno alle 2 di notte, in Italia): l’epicentro a circa 170 chilometri da Quito e ad appena 27 chilometri da Muisne, in un’area scarsamente popolata di porticcioli di pescatori che costituisce una meta turistica. A 300 chilometri di distanza, nella più grande città del Paese, Guayaquil, è crollato un ponte. E’ stato dichiarato lo stato d’emergenza in sei delle provincie più colpite. La gente si è riversata nelle strade e alcuni quartieri sono rimasti senza corrente elettrica e senza copertura per i telefoni cellulari. Il vice presidente Jorge Glas ha reso noto che ci sono state vittime nelle città di Manta, Portoviejo e Guayaquil, ha escluso la possibilità di tsunami ma ha chiesto alla popolazione di alcuni punti della costa di abbandonare le proprie case in quanto c’è il rischio di mareggiate (il Centro di controllo tsunami del Pacifico ha avvertito che saranno possibili ondate tra i 30 centimetri e il metro). “Vi chiediamo prudenza e di mantenere la calma”, ha aggiunto il vice presidente, sottolineando che “le forze della sicurezza sono mobilitate”. Ovviamente le notizie sono anche incomplete anche a causa dell’interruzione che ha riguardato le comunicazioni via web. Seguiranno ulteriori sviluppi.