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Nel corso dell’incontro “abbiamo fatto un’analisi ed una prima valutazione delle ipotesi di coordinamento futuro”. Certamente, ha aggiunto Bonaccini “la solidarietà che è arrivata da tutte le regioni è un bene in sé” ma “solidarietà e la generosità vanno coordinate perché siano utili e fattive” e perché possano portare a velocizzare “l’individuazione delle soluzioni per tutti problemi che si affronteranno” ed anche sotto questo profilo “mi pare che ci sia la disponibilità di tutti a dare una mano”.
Certamente “ci sono due temi da affrontare immediatamente”. Il primo è quello temporale: “sta arrivando l’inverno, e la direzione di marcia è di non far trascorrere la stagione invernale in tenda a nessuna delle persone sfollate”, ed è “una direzione giusta”.
“L’altro tema che mi pare di cogliere – senza dover recuperare ‘modelli’ che non esistono perché ogni terremoto è diverso dall’altro- sta nell’idea che le persone in prospettiva tornino a vivere, a lavorare, a studiare, a pregare e ad incontrarsi esattamente dove lo facevano prima. Un’idea in base alla quale non togli il senso dell’identità a comunità già così colpite e ferite”.
In ogni caso – ha preannunciato Bonaccini – già per il 29 settembre, cioè fra un mese, , quando ci sarà la Conferenza delle Regioni, rifaremo il punto su tutto e d’intesa con la protezione civile e con la figura e la struttura del Commissario unico ci attiveremo per dare il più possibile una mano.
“L’ultima cosa che ci siamo detti , lo dico da presidente della Conferenza delle Regioni”, è l’auspicio “che il Governo vada nella direzione che ha indicato”, “bene l’emergenza, bene la ricostruzione”, ma, dopo tante volte che è stato promesso e poi non mantenuto, è necessario e urgente che “si vari e si attui un piano per la prevenzione di questo Paese che ne ha davvero bisogno”
“Ieri (31 agosto, ndr) per altro siccome ero presente a Maranello, mi pare che nel vertice italo-tedesco , come riportano tutti i media, la questione – posta anche al tavolo dell’Unione Europea – sia quella ovviamente non solo di avere gli aiuti dovuti che dovranno arrivare, di fronte all’emergenza che c’è stata e che è contingente, ma in prospettiva quella – ha concluso Bonaccini – di poter vedere su questi temi anche applicata una flessibilità che possa permettere interventi”.