E’ stata una vera e propria forza violenta della natura a mettere in ginocchio la costa azzurra in Francia. Ubna delle piu’ intense perturbazioni che si siano osservate nell’arco degli ultimi cento anni. Dunque ora proseguono le ricerche dei quattro dispersi dopo le inondazioni che hanno colpito questo sud della Francia causando la morte di 17 persone. La protezione civile avverte però che vi sono poche speranze di trovare i dispersi ancora in vita. Due dei dispersi sono stati identificati dai servizi di soccorso: uno si trova nella città di Mandelieu-la-Napoule, la più colpita dalle piogge e dove sono morte sette persone. Un’altra persona è bloccata in un parcheggio di Cannes reso inaccessibile dal fango. I vigili del fuoco stanno continuando a togliere l’acqua dalle strade mentre i cittadini hanno lavorato tutta la notte per liberare le cantine dal fango. In poche ore sono caduti 180 millimetri d’acqua e almeno 35 mila case restano senza elettricità, con la rete ferroviaria bloccata in diversi punti. Sono stati circa cinquemila i cittadini ed i turisti tra Villeneuve e Cannes sfollati a causa del nubifragio. Tre le persone che sono annegate in un centro anziani a Biot, vicino Antibes, sorprese da un’onda d’acqua al piano terra. A Cannes una donna di 60 anni è stata trovata senza vita nei pressi di un parcheggio. Altre tre persone sono morte a Vallauris-Golfe-Juan in un’automobile sommersa dalle acque all’ingresso di una piccola galleria. Una persona è stata trovata morta in un camper ad Antibes mentre si cercavano i corpi di cinque persone nel parcheggio di una tenuta a Mandelieu-la-Napoule. Le piogge violente sono state scatenate da un incrocio di correnti, con l’aria fredda della perturbazione proveniente dall’Atlantico che è entrata nel Mediterraneo e ha richiamato da sud masse di aria calda, creando un vortice di bassa pressione che ha prodotto i nubifragi. Il prefetto delle Alpi Marittime, Adolphe Colra, ha denunciato «saccheggi nella notte nelle zone colpite dal maltempo», favoriti dal fatto che «le forze dell’ordine dovevano dedicarsi alle zone sinistrate». Il presidente francese Francois Hollande, che ha visitato la zona del disastro, ha promesso di dichiarare lo stato di calamità naturale e di pagare un risarcimento adeguato entro tre mesi. Allo stesso tempo, i servizi meteorologici si interrogano sulla possibilità che la catastrofe potesse essere evitata. L’ente pubblico di previsione metereologica, Méteo France, aveva lanciato nei giorni scorsi un allarme arancione, ma i referenti hanno dichiarato che era impossibile prevedere l’intensità «inusuale» della tempesta. Alcuni partiti politici, tra cui i Verdi, hanno chiesto di fornire più mezzi e tecnologie a Méteo France al fine di poter dare informazioni dettagliate e studiare bene il fenomeno.