“una distesa d’oro che corre al voltar del vento, profumo di terra anima di antichi avi, che in ogni epoca illumina la tavola”.
I grani duri antichi siciliani o varietà locali di grani siciliani sono una serie di 52 varietà di grani autoctoni della Sicilia, delle 291 presenti in Italia nel 1927. Il termine antico usato è impropriamente avendo più una connotazione commerciale che non reale; le varietà cosiddette antiche infatti sono semplicemente grani che erano diffusi un tempo non necessariamente remoto e che oggi non lo sono piùSono grani per la gran parte scomparsi perché poco adatti ad una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti. Inoltre, hanno rese per ettaro più basse rispetto alle più diffuse coltivazioni di frumento odierne.L’adozione da parte di 50 paesi europei dell’UPOV 91 (International union for the protection of new variety of plant) e successivamente del TIPS (Trade-related aspects of intellectual property rights) dell’OMC (Organizzazione mondiale per il Commercio), ha politicamente favorito la scomparsa delle varietà autoctone siciliane di grani e non solo di essi; infatti, questo accordo internazionale proibisce lo scambio di varietà di prodotti tra gli agricoltori. Facendo perdere ai contadini la possibilità di mantenere, conservare e tramandare i semi di varietà autoctone per le proprie semine. I semi così diventati solamente concessioni annuali di una multinazionale che impone le regole di coltivazione a livello internazionale.Va però sottolineato come l’agricoltura contadina tenda a resistere a queste imposizioni e resista la tradizione di riutilizzare come semente – quando le specie lo permettono – una parte dei grani prodotti, preservando così la capacità individuale di selezionare con il tempo il seme più adatto alle proprie condizioni produttive senza dipendere da una fonte esterna.In Sicilia, che vantava 52 varietà di grano coltivate, nel 2009, il 50% della produzione di circa 10 milioni di quintali è stata ottenuta da una sola varietà. Antica è la gemma che illumina i nostri sguardi, di cultura è piena questa gemma.
(a cura di Ivan Cicchetti)