Redazione – “Siamo qui per costruire una piattaforma nuova. Vogliamo cambiare il clima, vogliamo che la gente non voti più ‘contro’ qualcosa ma ‘per qualcosa’. Basta clima d’odio, bisogna riportare la gente vicino alla politica perché il clima di odio allontana le persone della urne”. Queste le parole dirette pronunciate da Stefano Parisi aprendo di fatto la sua convention di due giorni sul tema: ‘Energie per l’Italia’ a Milano.
“Vogliamo – ha aggiunto – che ci sia un’alternativa e non che la scelta sia tra Renzi o il caos, vogliamo creare un’alternativa di governo liberale, affidabile e forte che sia un grado di dare soluzioni programmatiche all’Italia”. L’appuntamento milanese, oltre agli approfondimenti sul tema delle energie, è stata una grande occasione di verifica e di confronto politico. Il dado è tratto; Parisi, è ormai proiettato a raccogliere l’eredità di un centrodestra un pò confuso, senza linee programmatiche precise. E probabilmente è la figura giusta. Candidato alle ultime elezioni amministrative di Milano come Sindaco non ce l’ha fatta per un pelo, ma sin da subito ha proseguito il suo lavoro per Milano, ma immediatamente dopo già al lavoro per immettere sul mercato politico, una nuova formula, in cui i moderati possano ritrovarsi. Il nuovo leader, sicuramente individuato dal Cavaliere da diverso tempo, può avere le caratteristiche ideali. Il linguaggio è scorrevole, il tono è garbato nel contempo deciso. Parisi potrà dare sicuramente risposte e colmare quei vuoti pesanti che aleggiano in una politica del centrodestra un pò lasciata in balia dei venti che soffiano. Renzi o caos? Parisi alla Convention si pone come vera ed unica alternativa all’empasse italiana. E probabilmente anche il PD teme l’ascesa di Parisi, la dimostrazione di ciò è il fatto che di lui non ne parlano come non si parla della convention milanese. Le presenze sono state molto significative in questo evento, che ha raccolto leader, imprenditori, ma anche tante organizzazioni in cerca di riferimenti che non siano Renzi. Ecco dunque l’alternativa, ora vedremo i passaggi successivi…