La SS Cotopaxi aveva preso il suo nome dall’omonimo vulcano delle Ande che si trova nell’Ecuador. Partita Il 29 novembre 1925 da Charleston, South Carolina e diretta per L’Avana,(Cuba) era sotto il comando del capitano WJ Meyer quando si persero le sue tracce. La nave aveva 32 uomini e bordo e trasportava un carico di carbone. In realtà la nave prima di sparirelanciò un richiesta di soccorso via radio riferendo che la nave stava imbarcando acqua. La nave è stata ufficialmente dichiarata dispersa il 31 dicembre 1925. L’imbarcazione non era particolarmente famosa fino a quando la sua “storia” venne usata da Steven Spielberg in una scena della pellicola “Incontri Ravvicinati del terzo Tipo”, dove il regista la fece ritrovare nel deserto di Gobi e la usò per giustificare la sua sparizione in un’ottica di natura extraterrestre, aumentandone la leggenda. Molte delle sparizioni del passato in quella zona di mare sono effettivamente avvenute, quando non era raro in caso di difficoltà che le navi affondassero senza lasciare tracce. Gli esperti sostengono che i casi siano molti soltanto per il fatto che quella zona era una delle più “affollate” del mondo per il traffico marittimo, arrivando a coprire un’area di oltre 1 100 000 km².Di alcune complesse e lunghe indagini sappiamo anche le conclusioni, che hanno portato a spiegare le sparizioni con incidenti tecnici o errori umani. Rimane certamente una quantità di casi non spiegati completamente, spesso perché effettivamente non ci sono elementi sufficienti per definire la vera causa dell’incidente. La “sparizione” più famosa è quella della pattuglia americana di aerei-scuola, nel 1945. Ebbene, quattro dei cinque piloti erano inesperti e il capo pattuglia non conosceva bene la zona. Una spiegazione poco misteriosa è che gli aerei, a causa di giri viziosi, abbiano esaurito il carburante e che un ammaraggio si sia risolto in un disastro perché gli aerei erano di un tipo in grado di galleggiare per non più di qualche minuto. Alcune sparizioni, definite inspiegabili, in realtà non sono mai avvenute. Altre, invece, date come avvenute nel “triangolo”, si sono verificate in punti molto distanti. Comunque, sono ormai oltre trent’anni anni che non si segnalano “sparizioni misteriose” nel triangolo delle Bermude. Secondo le statistiche della marina americana il numero di incidenti nel Triangolo non è affatto superiore a quello di una qualsiasi altra regione ad alta densità di traffico aeronavale.Alcuni non accettano questa versione dei fatti e sostengono che nella zona potrebbero avvenire esperimenti segreti o azioni di carattere non convenzionale. A riprova di questo fatto di solito viene citato un episodio di dubbia veridicità. Nel 1943 la marina statunitense decise di tentare un esperimento, conosciuto come Philadelphia Experiment. Si basava sulla teoria del “campo unificato” di Albert Einstein, la quale mette in relazione i campi magnetici e gravitazionali con altri fenomeni subatomici. Secondo questa teoria, applicando un violentissimo campo magnetico ad un corpo se ne provocherebbe la sparizione. Secondo alcune testimonianze, l’esperimento venne davvero effettuato sulla nave USS Eldridge, la quale scomparì, riapparì in un altro porto e poi tornò dov’era. Alcuni di questi esperimenti secondo i fautori del complotto sarebbero la prova che esiste la possibilità che le sparizioni non siano casuali.
(a cura di Cicchetti Ivan)