“Gli orientamenti espressi dalla Commissione Europea sul piano di lavoro per lo sport 2014-2017 sono assolutamente condivisibili e le Regioni ribadiscono l’esigenza di proseguire il dialogo interno per garantire la massima efficacia delle politiche territoriali e nazionali”. Lo ha dichiarato Gianni Torrenti, Assessore della Regione Friuli Venezia Giulia e Coordinatore della Commissione Beni, attività culturali e sport della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, intervenendo in una audizione che si è tenuta presso la Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, presieduta da Andrea Marcucci.“Ora però, in vista della redazione di un terzo piano di lavoro dell’Unione Europea per lo sport, è fondamentale – ha proseguito Torrenti – che esista il massimo raccordo possibile fra i diversi livelli istituzionali affinché il parere del Parlamento italiano raccolga le esperienze e le problematiche riscontrate a livello regionale”.
Sport: Torrenti, serve massima concentrazione su parere III piano UE
A questo proposito Torrenti ha preannunciato alla Commissione e alla relatrice del parere del Senato al III Piano UE per lo Sport Josepha Idem l’invio, nei prossimi giorni, di un documento su questi temi non appena il lavoro della Commissione Sport sarà valutato e recepito dalla Conferenza delle Regioni.
Torrenti ha evidenziato “l’interazione con altri fattori strategici che finiscono per incidere sullo sport, penso alla concorrenza, alla libera circolazione, allo sviluppo dei livelli occupazionali, all’istruzione, alla formazione e alla salute e la necessità di introdurre una maggiore flessibilità per adattare il prossimo piano di lavoro per lo Sport a circostanze mutevoli, come ad esempio la gestione della crisi derivante dalla presenza di rifugiati sul territorio, rispetto alla quale lo sport diventa strumento veloce ed essenziale di integrazione sociale.
Il Coordinatore della Commissione Beni, attività culturali e sport della Conferenza delle Regioni, ha ricordato poi la necessità di considerare meglio la dimensione economica dello sport, anche in relazione al valore e alla diffusione delle varie discipline sportive nei diversi contesti nazionali e all’interno di questi valorizzando le specificità territoriali.
Infine Torrenti ha colto l’occasione della audizione per tornare su un altro tema, ovvero l’obbligo della presenza dei defibrillatori in ogni impianto sportivo, sottolineando la necessità di rivedere l’impianto normativo che così delineato crea troppi problemi alle piccole società sportive, rischiando di paralizzarne l’attività”