Quest’anno molti commercianti non andranno in vacanza, non verrà esposto il cartello CHIUSO PER FERIE dietro le saracinesche come avviene ogni estate, la crisi più disperata sta mettendo paura più degli altri anni.
Gli esercenti e i commessi si alterneranno per dare spazio ai clienti, invisibili, ad acquistare la merce già scontata prima ancora dell’avvio dei saldi di fine stagione. Non sono serviti i giochini fatti sottobanco, con sconti del 70%, per invogliare chi compra sempre a prezzo pieno, o quasi.
Qualcuno da la colpa alla globalizzazione di internet con le sue innovazioni tecnologiche e i cambiamenti delle abitudini e dei gusti degli italiani, oltre alla grande distribuzione dei centri commerciali, da un format francese, favorendo i grandi operatori a discapito dei piccoli venditori.
Stanno scomparendo, con un forte dolore al cuore, anche le botteghe dei vicoli o dei quartieri storici delle città, tramandate dai nonni e dai padri con una lunga storia centenaria di famiglia sulle spalle, dove potevi respirare le tradizioni di un Paese, come quello italiano, tramandate da generazione in generazione.
Ci stiamo americanizzando anche nel modo di mangiare, snobbando i nostri prodotti locali a quelli di dubbia provenienza, solo per un fattore pubblicitario che plaga la nostra quotidianità di tutti i giorni.
La crisi sta collassando economicamente molta gente, lavoratori inclusi, spesso non si arriva quasi mai a fine mese, forse neanche alla seconda settimana del mese, e di certo non puoi permetterti di cambiare il guardaroba a inizio stagione, meglio rispolverare il maglione o la camicia dell’anno precedente, nessuno se ne accorgerà.