Redazione – E’ arrivato nelle edicole italiane e agli abbonati il nuovo “Sole 24 ore”, il quotidiano economico da oggi si presenta dunque con una forma grafica rinnovata, che lascia spazio a 7 colonne in sostituzione delle 8 precedenti. Caratteri più grandi ed una linea editoriale nuova, sicuramente con un impatto molto positivo per facilitare la lettura con i caratteri più grandi e soprattutto la grafica pulita, che rende il formato cartaceo più flessibile e gradevole. E ieri sera nelle rotative dello Stabilimento de “Il Sole 24 Ore” di Carsoli, la stampa della prima copia, poi in serie per procedere alla diffusione di una vasta area del territorio italiano. Una filiera organizzata nei dettagli che professionalmente fanno, come noto, la differenza. Il viaggio nello Stabilimento produttivo presenta aree di lavoro amplissime, dove tutto è al suo posto e con personale altamente qualificato che svolge un lavoro di precisione e di controllo per la qualità del prodotto che viene immesso sul mercato della lettura quotidiana. Il Dott. Marco Graziani, direttore dello stabilimento segue con attenzione le ultime fasi che precedono l’avvio delle rotative per una produzione rinnovata destinata dunque ad entrare nella storia dell’editoria italiana di qualità. La pianificazione tecnologica avanzata è alla base di questa industria che si occupa di stampare con stabilimenti propri le proprie produzioni editoriali. Da Carsoli, una amplissimo raggio di copertura per la diffusione del giornale e di altre pubblicazioni come “Il Foglio” ed altri inserti per gli enti locali ed aggiornamenti periodici. Si raggiunge tutto il centro Italia, dalla Toscana per arrivare fino a tutto il Sud, e con un servizio di eccellenza reso presso la Capitale Romana con gli arrivi praticamente quasi in tempo reale, in considerazione della vicinanza dello stabilimento produttivo.
In meno di un’ora Roma è raggiunta dalle consegne, che partono dallo stabilimento dopo aver completato le fasi di carico.
Il ciclo produttivo è completamente automatizzato, ma le maestranze, seguono visivamente a colpo d’occhio la fase “di scarto”, ossia quella prima parte di produzione di “assestamento” del giornale che viene costantemente osservata, solo il prodotto “graficamente eccellente” viene poi lanciato andare su una filiera di nastri trasportatori che seguono diverse fasi prima di approdare all’esterno dello Stabilimento per le fasi di carico. Ma nel nostro viaggio osserviamo cosa accade nei dettagli: dalla redazione di Milano, già verso le 22.30 iniziano ad arrivare i format PDF con accorgimenti tecnologici avanzati, che costituiscono la base di tutto il giornale pronto per essere stampato e diffuso. Da ogni singola pagina, vengono prodotte ben 4 lastre relativamente alla quadricromia c
he poi comporrà la stampa. Il personale si occupa dunque della produzione delle lastre che avviene in un ambiente specificamente dedicato, le stess vengono poi inserite nei sofisticati macchinari di stampa (rotative) in una linea produttiva a “torre”. Una volta caricate tutte le lastre si procede ad avviare le rotative, che sin da subito e con una velocità eccellente iniziano a produrre le prime copie di controllo destinate poi allo scarto. Tutta la carta inutilizzata così come avviene per le lastre, viene riciclata per
seguire appieno una linea di rispetto ambientale. E non appena i controlli preliminari consentono di dare l’ok si procede all’avvio vero e proprio della filiera. Le copie dei giornali, ancora ben calde, si raffreddano seguendo un lungo e velocissimo percorso nei nastri trasportatori che dal piano superiore li portano nei reparti di smistamento. Diverse le sezioni in cui approda il quotidiano, quelle relative agli abbonati seguono una filiera di piegatura e di impacchettamento con etichetta di spedizione automatizzata, le altre destinate alla vendita in edicola seguono un altra linea con confezionamento idoneo per questo tipo di mercato. Già schierati dalle ore 23.00 gli automezzi di trasporto con eccellente professionalità e precisione procedono alle fasi di carico per poi immettersi sulla A24 dal vicinissimo casello autostradale Carsoli- Oricola per le loro rispettive destinazioni. E dunque uno stabilimento produttivo che costituisce un fiore all’occhiello per l’industria abruzzese.
Daniele Imperiale – Direttore di AndradeLab