…la staticità del sistema è da debolezza del popolo italiano, sovrano di diritto ma non di fatto…
Editoriale d.d.r. – Nelle valutazioni di politica nazionale, e conseguenti ripercussioni in ambito europeo ed internazionale non si riesce ad essere realisti. Il sistema, da una parte mantiene tutta la staticità del caso, dall’altra si è evoluto relegando sempre di piu’ il cittadino a mettere la croce sulla scheda, a scrivere dei cognomi spesso sconosciuti di presenza. Tutto questo è la debolezza del popolo, sovrano di diritto ma non di fatto. In virtù della staticità e della corporazione ab antiquo si tende ad accettare e a difendere l’indifendibile, comprese tutte quelle scelte inopportune che penalizzano direttamente l’artista di strada che le deve difendere. L’ampiezza di vedute, la cosiddetta mentalità aperta ha varcato i limiti del web e anche quella dei rapporti un tempo ritenuti ambigui, Sanctae Romanae Ecclesiae segue una evoluzione mediatica intrapresa da un conduttore che viaggia in simbiosi con i suoi viaggiatori. Per tutto il resto non è così. Lo Stato di fatto ha superato lo stato di diritto, lo prevarica quotidianamente e anche sfacciatamente, sotto l’occhio spento di un popolo che contesta ma non protesta. E’ il torpore del terzo millennio, scaturito da scelte di ultraottuagenari quadrisnonni che ancora si beano lunga vita natural durante ed in perpetua memoria. Che i nonni siano un patrimonio di saggezza e di amore è vero, ma i nonni. Quelli che portano i nipoti all’asilo. Dunque uno stato di diritto dovrebbe garantire le fasce sociali, rendere protagonista chi merita e chi è nel vigore del discernimento. Il sistema è rinnovato in apparenza ma non nella sostanza, e quelli che dovevano rottamare la classe dirigente obsoleta stanno di fatto rottamando il popolo. Il sistema di fatto, ha capito tutto questo e ha sostituito lo stato di diritto, e in modalità anche piuttosto veloce stanno tornando i tempi del classismo, e del falso perbenismo consumato in luculliane e sfarzose conviviali, a dispetto del ceto che non ce la fa. I problemi in fondo sono di chi li vive, chi ne è distante fa finta di valutarli e non solo non riesce ma non vuole trovare le soluzioni per mantenere questa situazione quanto piu’ possibile. E dunque dopo aver analizzato un problema ora dovremmo proporre anche una soluzione; che non è altro che quella della reazione corrispondente all’azione. O il fatto starà sempre sopra al diritto, ed il popolo resterà sovrano a sua insaputa.