“Vogliamo che il mondo dell’agricoltura senta vicino il governo”. Così il presidente del Consiglio sugli strumenti più idonei allo studio da parte del Governo per aiutare gli agricoltori colpiti dal terremoto.
Il sisma, infatti, mette a rischio un settore importante per la produzione agroalimentare, non solo locale, in cui lavorano almeno 10mila persone. Sono in pericolo specialità come la lenticchia di Castelluccio, il pecorino dei Sibillini, il Vitellone Bianco Igp, la patata rossa di Colfiorito, lo zafferano, il tartufo, senza dimenticare i salumi di Norcia Igp.
“Per gli agricoltori interveniamo – spiega Renzi – in due modi: un sistema di sostegno al reddito e poi con strutture ad hoc per non allontanarsi dalla propria terra. Poi ci sara’ la valorizzazione dei prodotti tipici, per una ripartenza anche economica”.
Quindi la Coldiretti commenta positivamente le misure discusse nel corso dell’incontro che si è svolto il primo novembre tra il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e gli assessori delle Regioni colpite.
La Coldiretti evidenzia tra le misure il montaggio delle stalle temporanee e dei moduli abitativi programmati a partire dalla prossima settimana, la copertura del mancato reddito delle imprese di allevamento stabilito in un aiuto a capo bovino di circa 400 euro con l’aumento degli stanziamenti da 1 a 10 milioni per gli allevatori colpiti, nonché anticipi sui contributi europei per far fronte alle esigenze di liquidità.
Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo pertanto sottolinea che “l’emergenza è peggiorata e molte aziende oggi – afferma Moncalvo – rischiano di chiudere per sempre se non si creano le condizioni per restare sul posto”.
Sono circa 3mila le aziende agricole a rischio nei territori terremotati dei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – spiega Coldiretti – c’è un’elevata significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, secondo una stima della Coldiretti.
L’assessore all’Agricoltura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, ha informato che “nelle prossime settimane, completata la procedura gestita dalla Centrale acquisti del Lazio per tutte le quattro regioni colpite dal sisma, arriveranno le prime tensostrutture per le stalle e i fienili per il ricovero invernale del bestiame per le aziende danneggiate dal sisma del 24 agosto, ma solleciteremo un arrivo rapido anche per le altre che, purtroppo, si sono aggiunte con gli eventi sismici”.
“Il nostro obiettivo, dopo questa nuova emergenza all’avvicinarsi della stagione invernale – sostiene Cecchini – è quello di garantire al più presto un ricovero sicuro per gli animali e far ripartire tutte le attività legate all’agricoltura”.
Intanto “chi effettuerà piccoli interventi quali tettoie e recinzioni per far ripartire la propria attività con costi sostenuti tracciabili, verrà poi rimborsato”.
Da mercoledì 2 novembre sarà aperto a Norcia uno sportello operativo della Regione cui potersi rivolgere per tutte le problematiche del settore agricolo e zootecnico.
La regione Marche ringrazia della buona notizia “per gli allevatori marchigiani”, attraverso il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, per il “sostegno concreto a favore della bovinicoltura da latte nelle aree montane colpite dal sisma del 24 agosto scorso, che vedono raddoppiato il premio”. Si tratta dello stanziamento di 31 milioni di euro per il sostegno al reddito degli allevatori: 21 milioni sono europei, 10 nazionali. Andranno ai settori zootecnici in crisi, individuati negli allevamenti montani di bovini da latte, suinicoltura e ovini.
“Un grazie va al ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che ha colto il grido d’allarme proveniente dalla aree interne devastate dal terremoto e recepito le indicazione degli assessori regionali Agricoltura delle Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo in merito alla tragica situazione in cui versa la zootecnia appenninica”.
“La bovinicoltura da latte montana avrà la quota di risorse più consistente: 14 milioni – spiega Casini – Alle aziende delle aree terremotate dell’entroterra verrà riconosciuto un premio doppio rispetto a quello delle altre zone. Una prima stima indica circa 80 euro a capo, ma l’entità finale verrà stabilita sulle base delle domande presentate. Questi aiuti si sommano a quelli già fissati con il decreto terremoto. Cercheremo ora di estendere questa opportunità anche nelle zone colpite dal terremoto del 26 ottobre”.
Alla suinicoltura sono destinati 10 milioni di euro, incentrati sui piccoli allevamenti e per favorire il benessere degli animali. Le aziende con meno di mille scrofe avranno un incremento di premio del 25 per cento. Agli ovini andranno circa 10 milioni per migliorare la qualità del latte prodotto. I dettagli tecnici e operativi delle misure introdotte saranno definiti entro novembre. Le aziende potranno accedere agli aiuti previsti già nel primo trimestre 2017.
“Dal primo gennaio, poi – ricorda Casini – sarà obbligatoria l’indicazione dell’origine della materia prima in etichetta per latte, formaggi e yogurt. Un’occasione importante per un concreto sostegno a tutta la filiera di produzione lattiero casearia nazionale, un tassello strategico per dare una mano soprattutto ai nostri allevatori”.
“Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie – afferma Cecchini -perché agricoltori e allevatori possano restare nella loro terra e assicurare la ripresa e il rilancio delle attività produttive. Dal ministro Martina sono arrivate risposte importanti: nessuno sarà abbandonato, ne va del futuro di questa parte della regione così duramente colpita dal sisma”. “Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale per le zone colpite dal terremoto, aggravate dalle ultime scosse: innanzitutto una misura urgente – spiega – messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito degli allevamenti, con un aiuto a capo bovino di circa 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini. È stata poi accolta la nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso presso la Regione Lazio per le stalle tunnel temporanee e presso la Regione Umbria per le casette in modo che chi è rimasto senza casa e senza ricoveri per il bestiame possa trovare un’adeguata sistemazione che consenta di continuare l’attività produttiva”.
Nel corso della riunione al Ministero è emersa anche la disponibilità del numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato per segnalazioni e richieste di aiuto da parte di agricoltori e allevatori.
“Vogliamo assicurare tutti – evidenzia Cecchini – che il lavoro prosegue senza sosta da parte delle istituzioni, della Protezione Civile, del Ministero della Salute e di tutti i soggetti competenti per fronteggiare al meglio, nella complessità dell’analisi caso per caso, la situazione”.
La regione Marche ringrazia della buona notizia “per gli allevatori marchigiani”, attraverso il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, per il “sostegno concreto a favore della bovinicoltura da latte nelle aree montane colpite dal sisma del 24 agosto scorso, che vedono raddoppiato il premio”. Si tratta dello stanziamento di 31 milioni di euro per il sostegno al reddito degli allevatori: 21 milioni sono europei, 10 nazionali. Andranno ai settori zootecnici in crisi, individuati negli allevamenti montani di bovini da latte, suinicoltura e ovini.
“Un grazie va al ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che ha colto il grido d’allarme proveniente dalla aree interne devastate dal terremoto e recepito le indicazione degli assessori regionali Agricoltura delle Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo in merito alla tragica situazione in cui versa la zootecnia appenninica”.
“La bovinicoltura da latte montana avrà la quota di risorse più consistente: 14 milioni – spiega Casini – Alle aziende delle aree terremotate dell’entroterra verrà riconosciuto un premio doppio rispetto a quello delle altre zone. Una prima stima indica circa 80 euro a capo, ma l’entità finale verrà stabilita sulle base delle domande presentate. Questi aiuti si sommano a quelli già fissati con il decreto terremoto. Cercheremo ora di estendere questa opportunità anche nelle zone colpite dal terremoto del 26 ottobre”.
Alla suinicoltura sono destinati 10 milioni di euro, incentrati sui piccoli allevamenti e per favorire il benessere degli animali. Le aziende con meno di mille scrofe avranno un incremento di premio del 25 per cento. Agli ovini andranno circa 10 milioni per migliorare la qualità del latte prodotto. I dettagli tecnici e operativi delle misure introdotte saranno definiti entro novembre. Le aziende potranno accedere agli aiuti previsti già nel primo trimestre 2017.
“Dal primo gennaio, poi – ricorda Casini – sarà obbligatoria l’indicazione dell’origine della materia prima in etichetta per latte, formaggi e yogurt. Un’occasione importante per un concreto sostegno a tutta la filiera di produzione lattiero casearia nazionale, un tassello strategico per dare una mano soprattutto ai nostri allevatori”.
“Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie – afferma Cecchini -perché agricoltori e allevatori possano restare nella loro terra e assicurare la ripresa e il rilancio delle attività produttive. Dal ministro Martina sono arrivate risposte importanti: nessuno sarà abbandonato, ne va del futuro di questa parte della regione così duramente colpita dal sisma”. “Sono state decise immediate azioni a sostegno del sistema agricolo e allevatoriale per le zone colpite dal terremoto, aggravate dalle ultime scosse: innanzitutto una misura urgente – spiega – messa a disposizione dal Ministero per la copertura del mancato reddito degli allevamenti, con un aiuto a capo bovino di circa 400 euro e aiuti in fase di valutazione per ovini e suini. È stata poi accolta la nostra proposta di raddoppiare il plafond disponibile per le gare in corso presso la Regione Lazio per le stalle tunnel temporanee e presso la Regione Umbria per le casette in modo che chi è rimasto senza casa e senza ricoveri per il bestiame possa trovare un’adeguata sistemazione che consenta di continuare l’attività produttiva”.
Nel corso della riunione al Ministero è emersa anche la disponibilità del numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato per segnalazioni e richieste di aiuto da parte di agricoltori e allevatori.
“Vogliamo assicurare tutti – evidenzia Cecchini – che il lavoro prosegue senza sosta da parte delle istituzioni, della Protezione Civile, del Ministero della Salute e di tutti i soggetti competenti per fronteggiare al meglio, nella complessità dell’analisi caso per caso, la situazione”.