Roma – Confermate le indiscrezioni riportate da AndradeLab nell’articolo dei giorni scorsi (https://www.andradelab.it/politici-ostaggi-dei-generali/)
riguardo una presunta lettera di protesta indirizzata alla IV Commissione Difesa. Apprendiamo dall’Ufficio Stampa del SIM Carabinieri, il concretizzarsi di questa missiva, che di seguito riportiamo interamente e pervenuta in data odierna alla nostra redazione.
IL SIM CARABINIERI DOPO AVER SFIDUCIATO LA POLITICA, OTTIENE UNA PRIMA APERTURA PER DISCUTERE MAGGIORI TUTELE PER I LAVORATORI MILITARI.
Dopo mesi di audizioni e fasi pre-emendative, la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, nella stesura del testo definitivo della proposta di legge sulla sindacalizzazione militare, stabiliva i confini secondo i quali i militari avrebbero potuto godere degli stessi diritti sindacali riconosciuti ad altri lavoratori del comparto sicurezza.
Per tali ragioni il SIM Carabinieri e il SIULM nei giorni scorsi hanno inviato a tutti i membri della IV Commissione Difesa una dura missiva, con toni molto aspri, con la quale sono stati sfiduciati tutti i membri della IV Commissione e le parti politiche di riferimento, se non venissero presi in considerazioni gli emendamenti alla legge segnalati dalle organizzazioni sindacali, indirizzati ad ottenere uno strumento normativo equo e strumentale alla tutela dei diritti dei lavoratori in divisa.
L’invito è stato in parte recepito dal Movimento5Stelle, il quale ha presentato un emendamento che introduce la regola generale della devoluzione alla giurisdizione del giudice ordinario di tutte le controversie promosse dalle associazioni sindacali nel rapporto di impiego del militare.
Nella mattinata odierna in Commissione, durante la discussione di questo emendamento, ritenuto dai Sindacati Militari fondamentale per la tutela dei diritti sindacali dei nostri militari, si avrà prova di quali partiti vorranno ostacolare questa norma, negando così lavoratori in divisa delle tutele sindacali adeguate.
Se verranno confermate le posizioni contrarie a quanto chiesto dai sindacati militari, questi sono pronti a sfiduciare l’attuale classe politica e potrebbero decidere di non dare il loro consenso ai rappresentanti politici, ritenuti colpevoli di non aver avuto il necessario coraggio per porre in essere il vero cambiamento ed evoluzione della rappresentatività dei lavoratori in divisa.
“Ill.mi Onorevoli della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati,
Siete stati chiamati ad esaminare le proposte di legge n. 875 (Presentata il 5 luglio 2018), n. 1060 (presentata il 3 agosto 2018) e n. 1702 (Presentata il 26 marzo 2019)
che intendono dare seguito a quanto sancito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2018, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1475, comma 2,
del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, nella parte in cui dispone che «I militari non possono costituire associazioni professionali a carattere
sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali» invece di prevedere che «I militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i
limiti fissati dalla legge; non possono aderire ad altre associazioni sindacali». Nel corso dei lavori di audizione e nelle fasi pre-emendative tutte le Associazioni Sindacali Militari Vi hanno indicato la strada per dotare le Forze Armate di una normativa in materia di sindacalizzazione che possa dare a tutti i lavoratori in divisa i medesimi diritti e dignità di ogni altro lavoratore.
In questi mesi Vi siete confrontati con molti dirigenti di queste Associazioni Sindacali Militari, ascoltando le nostre istanze che convergevano nell’unico obiettivo condivisibile: dotare le Forze Armate di una norma sulla sindacalizzazione geometricamente sovrapponibile a quelle che regolano i sindacati delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e dei Corpi per il soccorso pubblico.
Dopo aver ascoltato le nostre ragioni, ognuno di Voi ha promesso un impegno fattivo, coinvolgendo le rispettive parti politiche, rassicurando queste Associazioni Sindacali e tutti gli uomini e donne militari, che il testo base della proposta di legge avrebbe rispettato i valori costituzionali e giuridici che fondano l’essenza di un sindacato di lavoratori per i lavoratori.
Se le proposte normative fino ad ora elaborate dovessero essere confermate, non rispecchieranno tali aspettative, bensì paleseranno un condensato di accordi e compromessi con gli Stati Maggiori della Difesa, impegnati a preservare privilegi mascherati da esigenze di comando o istituzionali, proponendo una “visione politica” indirizzata alla ricerca a tutti i costi di probabili consensi, per far giungere in Parlamento un disegno di legge che non darebbe attuazione, almeno in parte, a quanto sancito dalla Corte Costituzionale.
Questo atteggiamento, se confermato, genera ancora una volta forte malessere, amarezza e delusione, non solo in tutti gli appartenenti della forze armate e di polizia ad
ordinamento militare, ma anche nelle loro famiglie, che di riflesso percepiscono e vivono come sempre le difficoltà dei loro cari. Noi rappresentiamo per la gente comune ancora quei valori come autorevolezza, dedizione, solidarietà, capacità, ma soprattutto fiducia, che le parti politiche millantano. La gente sa che si può fidare di noi, che non la tradiremo mai e che per noi la parola data è sacra! Vista la considerazione sui i lavori fino ad oggi annunciati vi comunichiamo, con la massima onestà intellettuale che ci contraddistingue, che diffidiamo da una politica fatta di annunci, di proposte effimere, non adeguate ai bisogni reali del nostro comparto. Pertanto, se per Voi i carabinieri, i finanzieri e tutti i militari non meritano gli stessi diritti già riconosciuti agli altri lavoratori in divisa, allora ne prendiamo atto e da questo momento in poi sapremo cosa rispondere a tutti gli uomini e le donne militari, nonché ad i
loro familiari perché NOI siamo abituati a non prendere in giro nessuno. Avremmo bisogno di una politica temeraria, che non ha paura dei cambiamenti, che combatte i poteri e le caste con il coraggio e non solo con gli annunci. Se dovesse essere confermato il PDL senza recepire gli emendamenti trasmessi, sarà evidente la totale inadeguatezza, la scarsa attenzione e la più assoluta sordità di questa Commissione nei confronti di tutti i lavoratori militari, facendo sorgere la più piena sfiducia nei confronti di questa classe politica, scevra ad ogni forma di
uguaglianza, meritocrazia ed equità sociale, l’unico vero vessillo per servire al meglio il proprio Paese, arrivando a confinare la categoria di lavoratori che rappresentiamo
quale parte sociale non meritevole di diritti costituzionalmente garantiti. Siamo uomini e donne abituati ad essere pragmatici, a pensare ed agire sempre e solo per la tutela e la difesa dello Stato, della Costituzione e del Popolo Italiano, che con amore ed umiltà serviamo quotidianamente! Pertanto, se verrà meno la fiducia nei confronti di tutte le forze politiche e di ogni
singolo membro di codesta IV Commissione PURTROPPO CI SENTIAMO COSTRETTI, NOI TUTTI,A PRENDERE LE DISTANZE! LA NOSTRA COSCIENZA CI IMPONE, SE NON AVREMO UN GIUSTO STRUMENTO DI TUTELA, DI NON DARE PIÙ PROVA AI RAPPRESENTANTI POLITICI, DI QUESTA NAZIONE, DELLA NOSTRA FIDUCIA E DEL NOSTRO CONSENSO!
IN RAGIONE DEI PRINCIPI ESPOSTI, PRIMA CHE VENGA DEFINITO IL TESTO CONCLUSIVO PER IL SUCCESSIVO ITER PARLAMENTARE, CHIEDEREMO A GRAN VOCE UN INCONTRO CON I VOSTRI SEGRETARI RESPONSABILI DI OGNI SINGOLO PARTITO.”
Roma, 8 maggio 2019.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
S.I.M. (Sindacato Italiano Militari) CARABINIERI
S.I.U.L.M. (Sindacato Unitario Lavoratori Militari