Sono salite a 60 le persone uccise, mentre sono decine e decine quelle rimaste ferite, a seguito di un attentato rivendicato dall’Isis contro il santuario sciita di Sayyida Zeinab, al sud della capitale siriana Damasco, dove la tradizione vuole che siano conservate le spoglie di Zaynab, la nipote del Profeta Maometto, che costituisce uno dei principali luoghi di culto del mondo degli sciiti.
Il Daesh ha comunicato di assumersi la paternità della strage attraverso i social media. Gli attentatori hanno prima fatto esplodere un’autobomba e, poi, almeno in due si sono fatti saltare per aria utilizzando le cinture esplosive che indossavano.
L’attentato è stato realizzato proprio mentre a Ginevra stentano a decollare i negoziati di pace cui partecipano il governo di Bashar al Assad e gran parte dei gruppi di opposizione, ad esclusione di quelli collegati con i sostenitori del Califfato islamico o di al Qaeda.