di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
I docenti sono in fibrillazione, nella busta paga di ottobre non ci sono i 500 euro per l’aggiornamento promessi da Matteo Renzi, il presidente del Consiglio. Sarà solo un caso? Intanto il ministero assicura che la somma non verrà tassata, perché è un’erogazione speciale e non costituisce reddito. Anche se fino adesso solo “parole, parole, parole”, parafrasando una vecchia canzone cantata da Mina, perché ancora, di quella promessa fatta nel programma, la “Buona scuola”, quasi da campagna elettorale, non ci sono ancora tracce, solo promesse.
La somma, che arriverà oltre al normale stipendio, servirà per l’acquisto di materiale didattico o per corsi di aggiornamento. A giorni, per i 7 mila maestri e professori, dovrebbe arrivare un cedolino aggiuntivo oltre a quello visualizzabile dello stipendi di ottobre. Però, dal Ministero nessuno inizialmente aveva dato questa precisione così importante da mettere in allarmare un intero compartimento scolastico, come giocare al gioco delle tre scimmiette.
Il dicastero promette che non ci sono ripensamenti in merito, e che tutti i docenti possono spendere la loro somma in danaro, senza dovere sborsare l’importo di tasca propria, anche per corsi cinematografici e spettacoli teatrali. Forse, tuttavia, è un modo per coinvolgere tutti gli insegnanti a iniziare una nuova finzione per il grande schermo, perché è di questo stiamo parlando.