Roma – Molti si chiedono se queste accuse a distanza che si ripetono in ogni ora della giornata come se i cellulari non esistessero per dirsele tra di loro, siano frutto di una strategia politica elettorale o se si tratti realtà. Parliamo degli atteggiamenti dei due vicepremier. Tanto vicini ma tanto lontani? Dopo le europee potrebbe tornare la pace? Anche perchè con questo andazzo atipico non si va certo lontano. La litigiosità in politica è prassi, ma sembra che l’Italia abbia di fatto due governi, quello della Lega e quello dei cinquestelle, uniti solo da un contratto per comporre numeri di maggioranza. E dunque osservatori politici definiscono realtà quanto sta accadendo, la stizza dunque sarebbe reale, e non se le tengono per sè le reciproche posizioni. A dire il vero l’attacco è pentastellato nei confronti dell’alleato con una acrimonia senza precedenti, come nel caso Siri, dove la politica ha assunto le funzioni della Magistratura. Il giustizialismo non premia, o se si deve applicare deve valere per tutti, sindaci metropolitani compresi. Però in politica regnano sovrani alcuni detti della migliore tradizione del pentapartito: mai dire mai, e la politica è l’arte del possibile. E Conte redige i verbali. Vedremo.
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