Roma – Sa benissimo Luigino Di Maio che se vuole fare il premier l’unico modo è quello di fare allenza con la Lega. I tentativi di disgregare Salvini dal resto del centrodestra, al momento attuale, si sono autogenerati per proprio conto con delle prese di posizione di Berlusconi che ha affondato il dito nella piaga usando toni assolutamente non distensivi, anzi il contrario. Probabilmente lo stesso cavaliere non accetta diverse cose: la prima è che la leadership nel centrodestra sia passata allo stesso Salvini per indicazione degli elettori stessi, la seconda è vedersi messo da parte da dei pischelli della politica che non vogliono nemmeno parlare con lui. Probabilmente in tutto questo le incomprensioni politiche o le incompatibilità caratteriali contano ben poco. Dietro un governo ci sono interessi immensi a livello nazionale ed estero. E lo scontro è su queste tematiche, anche perchè di contratti, programmi, storie varie, i cosiddetti italiani ne hanno veramente le scatole piene. Contenitori vuoti che non servono a nulla, ma solo a dare delle indicazioni puntualmente irrispettabili, come tutti gli indirizzi generali dei governi di ogni istituzione gestita dalla politica. Dunque vedremo se il dado che è segretamente già tratto da un pezzo, uscirà ora allo scoperto verso un Di Maio premier con l’appoggio della Lega. Vedremo.
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