Domenica 6 settembre, alle ore 20.30, il Tg2 dedicherà un approfondimento agli enigmatici Giganti di Mont’e Prama. Furono i due contadini di Cabras, in provincia di Oristano, Sisinnio Poddi e Battista Meli, a scoprire accidentalmente la testa di un gigante nel lontano 1974. Quel ritrovamento straordinario fu determinante nell’avvio delle quattro campagne di scavo, effettuate tra il 1975 e 1979, che portarono alla luce, dopo migliaia di anni d’oblio, circa 5000 frammenti. Un puzzle assai difficile da assemblare tanto che venne archiviato per circa 30 anni nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari, dove solo due busti vennero esposti. Le statue, la cui altezza varia tra i 2 e 2,5 metri, rappresentano arcieri, pugilatori e guerrieri; personaggi rappresentati anche sotto forma di miniature di bronzo dai Sardi dell’epoca nuragica. La loro collocazione, a ridosso delle tombe a pozzetto di una necropoli, induce a credere che siano state distrutte dalle dominazioni successive. La certosina ricostruzione dell’esercito d’arenaria è avvenuta tra il 2007 e il 2012, presso il Centro di Conservazione e Restauro di Li Punti, vicino a Sassari, restituendo numerose statue, betili e modelli di nuraghe oggi esposti al Museo di Cabras e al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. “Sos Zigantes”, o Kolossoi, come amava definirli Giovanni Lilliu, padre dell’archeologia sarda, sono le prime sculture a tutto tondo del Mediterraneo occidentale, più recenti di quelle egizie e più antiche dei Kouroi greci. Il volto triangolare delle statue sarde, su cui spiccano occhi concentrici ed ipnotici, è incorniciato da lunghe trecce. Il Monte delle Palme, questo è il significato del toponimo Mont’e Prama, ha restituito nuove statue e, grazie al georadar, sono state rilevate numerose anomalie nel terreno che potrebbero svelare in un prossimo futuro l’esistenza di una città o forse di un tempio.(di Jacaranda)