“Raccogliere informazioni sulle aspettative e portarle all’attenzione della Conferenza delle Regioni, perché sia facilitato l’incontro con investitori pubblici e privati”
Cagliari – Il ruolo della Sardegna come ponte tra Europa e Nord Africa è stato sottolineato dal rappresentante Ue nel corso della missione a Tunisi di una delegazione delle Regioni italiane per una serie di incontri istituzionali. Lo scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru che guida la missione di sostegno del processo democratico e di sviluppo economico del Paese del Maghreb tramite la collaborazione con le amministrazioni centrali e locali tunisine, alla vigilia del primo anniversario dell’attentato del Bardo.
Il presidente della Regione (che in questa missione a Tunisi, rappresenta la Conferenza italiana delle Regioni, che ha affidato alla Sardegna il coordinamento nell’ambito della cooperazione internazionale) ha sottolineato come sia stato rimarcato “l’ottimo lavoro svolto nel programma europeo ENI CBC”. Si tratta, mette in evidenza, “di 200 milioni per finanziare progetti di cooperazione tra la due sponde del Mediterraneo che vengono gestiti direttamente dalla Sardegna a nome di tutta l’Europa”. Il programma della visita prevede una fittissima di agenda di incontri a partire da quello con il ministro per lo Sviluppo, gli investimenti e la cooperazione internazionale, Yassine Brahim.
Il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, alla guida della delegazione di regioni italiane a Tunisi, ha coordinato anche il tavolo di riunione con i Governatori delle Regioni tunisine che si è svolta nella sala del Ministero degli Interni. Al centro dei lavori sono stati i temi del lavoro giovanile, del turismo, della cultura, dell’inclusione sociale, dello sviluppo sostenibile, esaminando i rapporti in atto tra i sistemi regionali e valutando ulteriori punti di incontro verso cui indirizzare nuovi progetti. “Il nostro ruolo, oggi, è quello di conoscere la visione di sviluppo che accompagna il vostro processo di democratizzazione, di raccogliere informazioni sulle vostre aspettative e portarle all’attenzione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, perché sia facilitato l’incontro con investitori pubblici e privati”, ha spiegato Pigliaru. “Ci sono molte opportunità da cogliere all’interno di un programma come ENI, ma bisogna essere molto informati. Esistono progetti, grandi e piccoli, in capo ad alcune regioni italiane, con le quali potete intendervi direttamente e lavorare insieme per realizzare azioni di cooperazione internazionale su temi che interessano ad entrambi e avere così accesso ai finanziamenti”.
Rispetto invece all’incontro con il Ministro tunisino per lo Sviluppo, gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale, Yassine Brahim, il presidente della Sardegna ha detto che è stata “una riunione fruttuosa, nella quale abbiamo affrontato il tema del rapporto tra il sistema delle regioni italiane e la Tunisia, che in questo momento porta avanti con coraggio e determinazione un processo democratico tanto importante quanto difficile nell’attuale scenario mediterraneo. La nostra cooperazione, già avviata da tempo, potrà essere rinforzata in settori fondamentali come lo sviluppo economico e l’istruzione”, ha proseguito Francesco Pigliaru. “Continueremo a dialogare per definire progetti e a lavorare insieme per renderli concreti.”
Nel corso del confronto con il ministro degli Affari locali Youssef Chaled si sono affrontati i temi del decentramento quale strumento di democrazia Pigliaru, accompagnato dall’ambasciatore italiano a Tunisi Raimondo De Cardona, ha fatto il punto assieme all’esponente del governo tunisino sul ruolo dei territori e sull’importanza della messa a punto di un’azione coordinata, capace di favorire processi di sviluppo comuni. Si è parlato in particolare dei rapporti istituzionali tra il governo centrale e le amministrazioni regionali e locali. “Nella profonda trasformazione che sta attraversando la Tunisia può essere particolarmente importante condividere la nostra esperienza di decentralizzazione e le specialità delle regioni italiane. Sono passaggi fondamentali”, ha aggiunto, “per accelerare e sostenere un passaggio democratico il cui consolidamento è fondamentale per l’intero scenario mediterraneo. La Sardegna – ha ribadito -si farà portatrice, presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, delle esigenze che segnalerete su questo fronte, a partire dall’assistenza tecnica. Decentramento significa portare democrazia partecipata in tutto il paese . I destini del Mediterraneo sono interconnessi. Senza pensare di essere uno contro l’altro possiamo crescere insieme”, ha concluso Pigliaru. “Aiutando voi aiutiamo noi stessi”. Parole che il ministro Chaled ha ripreso, sottolineando la difficoltà di realizzare le riforme previste dalla Costituzione proprio con particolare riferimento alla decentralizzazione, processo complesso e profondo. Il rappresentante del Governo tunisino ha spiegato come la democrazia locale sia il prossimo passo da compiere, evidenziando come ci si lavori a partire dalla definizione del quadro normativo, considerando che è in essere anche il piano strategico 2016-20, elaborato con la partecipazione attiva dei territori.
“I giovani sono il futuro, e la loro istruzione è per tutti noi una priorità. E’ questo vale, a maggior ragione, per un paese come la Tunisia, impegnata nell’importantissimo processo democratico al quale guardiamo con grande entusiasmo”, ha detto poi il presidente Pigliaru incontrando il Ministro dell’Educazione Neji Jalloul. “Il senso di questa riunione e’ scambiare punti di vista, conoscere le esigenze, individuare le strade migliori per portare avanti progetti comuni”, ha proseguito Francesco Pigliaru, sottolineando la presenza al tavolo delle Universita’ sarde, con il rettore dell’Ateneo sassarese Massimo Carpinelli e, per l’Università di Cagliari Micaela Morelli (prorettore alla Ricerca) e
Alessandra Carucci (prorettore all’Internazionalizzazione).
“Sono tutte informazioni che sarà nostra cura condividere, al rientro in Italia, con il sistema delle nostre regioni, così da lavorare concretamente insieme. Per quanto riguarda la Sardegna, sappiamo di avere in comune i problemi della dispersione scolastica e della disoccupazione giovanile, così come sappiamo bene che e’ necessario migliorare l’apprendimento e insistere sulle nuove tecnologie. Noi stiamo investendo molto su tutto questo, e siamo ben contenti di ragionarne insieme”. Tutti punti condivisi dal Ministro tunisino, che auspicato la ripresa del ritmo della cooperazione che esisteva negli anni ’70, dichiarando la più ampia apertura in molteplici settori e in particolare nelle relazioni culturali”.
Concetti condivisi anche dal vicepresidente della Regione Lombardia e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese, Fabrizio Sala, secondo cui “la cooperazione con la Tunisia, anche da parte di governi regionali, è importante per rafforzare la democrazia in questo Paese, un Paese amico e che data la sua collocazione geografica è importante anche per la tutela della nostra sicurezza”. “All’estero siamo ben rappresentanti dal nostro corpo diplomatico, con il quale dobbiamo collaborare per sostenere gli investimenti delle nostre imprese”, ha aggiunto Sala, sottolineando che “la Tunisia è una realtà che vuole accogliere gli investimenti italiani e siamo qui, oltre che per coltivare le relazioni stabilite durante Expo 2015, soprattutto per aiutare le nostre Pmi a capire come incanalare nel modo più proficuo questa volontà. C’è inoltre un forte interesse a collaborare nel settore dell’It, con particolare attenzione al distretto tecnologico della Brianza”. Sul tema, il vicepresidente lombardo si è anche confrontato con il presidente della Camera di commercio tunisina-italiana, Mourad Fradi, in un incontro promosso dall’Apicam, Associazione per la promozione industriale, commerciale e agricola nel Maghreb.