“Dopodomani incontrerò, per altre questioni, la ministra Lorenzin e sarà l’occasione per chiederle ufficialmente di iniziare il lavoro, indicato nel patto della Salute, per discutere e costruire insieme delle ipotesi”. E’ quanto afferma all’Adnkronos l’assessore alla Sanità del Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, sulla revisione del sistema dei ticket della quale ha parlato la stessa ministra della Salute Beatrice Lorenzin.
“Bisogna parlarne avendo un quadro completo. Nel patto della Salute si prevede di affrontare il tema per garantire una certa uniformità”. Saitta aggiunge che al momento c’è una “grande diversità tra regione e regione”.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un’intervista al quotidiano “la Repubblica” ha sollevato il problema sostenendo che con il taglio delle spese si potrebbero abolire i ticket.
Nel Patto della salute – sostiene Lorenzin – c’è un progetto per farlo, “però va concertato con tutta la riforma fiscale”.
“Tra le Regioni ci sono dislivelli retributivi e fiscali”, afferma Lorenzin. “Purtroppo abbiamo più poveri, e quindi più esenti, ma anche sacche di evasione fiscale. È uno dei lati più odiosi dell’ evasione, perché fa saltare il carattere solidaristico della compartecipazione alla spesa sanitaria”.
“All’articolo 8 del Patto della salute avevamo preso l’impegno, con le Regioni, di rivedere il ticket alla luce dei cambiamenti demografici e delle nuove difficoltà in cui si trovano molte persone che hanno perso il lavoro o sono in una famiglia numerosa. Quella parte è rimasta inapplicata, perché ancorata anche alla riforma fiscale, e sarà un tema su cui impegnarci quest’anno. Poi possiamo fare di più su un altro fronte”.
Inoltre per Lorenzin “deve esserci una maggiore uniformità nell’applicazione dei sistemi di monitoraggio. Cioè dei controlli sul pagamento del ticket e in generale sulla spesa delle Regioni”.
I ticket “oggi rendono 3 miliardi di euro l’anno, che rispetto ai 113 del fondo sanitario in effetti sono marginali. – afferma Lorenzin – Ma per alcuni territori sono importanti. Certo, portando avanti il processo di spending review del Patto della salute si potrebbero togliere, o comunque reinvestire nelle prestazioni più solidali. Penso agli anziani o a quelle fasce di popolazione che rischiano di non essere intercettate dal sistema sanitario pubblico, agli invisibili”.