Roma – Nel settore sanitario l’informazione è un aspetto sicuramente importante, e il corpo umano, in particolare, è certamente la fonte maggiore di produzione di dati (informazioni). Di conseguenza la nuova sfida per il mondo sanitario è saper trarre vantaggio da queste enormi quantità di dati destrutturati tra di loro. La tecnologia e in particolare la big data analysis, permette la gestione di grandi quantità di dati di natura diversa e provenienti da fonti diverse. I vantaggi che ne conseguono sono molteplici, ma in particolare si possono annoverare alcuni tra i principali: il miglioramento delle cure offerte ai pazienti attraverso lo sviluppo di piani terapeutici personalizzati; una maggiore efficacia delle cure mediche e maggiori record da parte della ricerca scientifica.Il Sistema sanitario nazionale potrà così analizzare al meglio il rapporto costi-benefici di ogni terapia e verificare i vantaggi in termini di sviluppo delle conoscenze mediche dai trial clinici.
Il 17 maggio si è svolto all’auditorium del ministero della Salute si è svolto un incontro al quale hanno preso parte esperti del settore della tecnologia informatica e della digitalizzazione applicata alla sanità, aperto da Massimo Casciello, Direttore generale digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della salute. L’incontro è stato organizzato da Isimm. “La sanita è un grandissimo generatore di numeri e alcune piattaforme presentate al convegno permettono oggi di utilizzare al massimo i dati raccolti dai numerosissimi erogatori di servizi di salute, sia strutturati che semi o non strutturati. L’obiettivo principale è la ricostruzione trasversale della storia di salute di ogni singolo cittadino e quindi di ogni aggregazione superiore arbitrariamente identificata (clusters)”.
“Particolare attenzione è stata data alla ricostruzione degli eventi ospedalieri poiché – come è stato spiegato da alcuni relatori – durante la fase acuta di cura si intensificano gli eventi traccianti del percorso di salute del cittadino”.
“Particolare attenzione è stata data alla ricostruzione degli eventi ospedalieri poiché – come è stato spiegato da alcuni relatori – durante la fase acuta di cura si intensificano gli eventi traccianti del percorso di salute del cittadino”.
Anche il data scientist esperto di big data Riccardo Sabatini, in un contributo video per la sessione “Agrifood” degli Stati generali della ricerca sanitaria del 27 aprile 2016, aveva spiegato come la storia dei dati nel cibo abbia origini molto antiche, e come la capacità di prevedere e pianificare l’approvvigionamento alimentare dei Governi sia una delle strategie che ha permesso di distaccarsi dalle criticità naturali. Secondo Sabatini, “l’analisi dei big data nel cibo è uno dei grandi capitoli che potrebbe dare ancora più innovazione e ancora più capacità di comprendere meglio questo che è un sistema complesso. E’ importante studiare come dai dati si possono capire le criticità e come dalle criticità si possono costruire policy governative, assicurazioni, prodotti finanziari per dare stabilità nel momento in cui arriva una crisi. I modelli non sono semplici ma la sfida da affrontare è fondamentale, anche nel pubblico”.
Per approfondimenti.
dal sito del Ministero della salute:
Riccardo Sabatini, spiega l’importanza dei big data nel settore agroalimentare
da Andrade Lab:
Big Data e salute; l’eccellenza tecnologica italiana in un convegno al Ministero della Salute
dal sito del Sole 24 ore Sanità:
Big Data Analysis, il punto al ministero della Salute
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