Sabato santo è il giorno del grande silenzio perché come dice unantica omelia, il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono. Le Chiese orientali celebrano la discesa di Cristo agli inferi. Egli, che rompe le porte dellinferno, redime e libera i santi, che aspettavano da secoli la sua risurrezione. La chiesa romana, oltre allUfficio del mattino e della sera, non ha però mai istituito alcuna celebrazione del Cristo nel sepolcro. E la celebrazione silenziosa del tempo sospeso, del riposo, ma non del nulla-fare. Sabato mattina venivano convocati i catecumeni per la pubblica professione di fede. Questo giorno era segnato da un severo digiuno fino alla celebrazione della Veglia. Purtroppo, per causa della sempre più anticipata celebrazione della Veglia, fino al punto di celebrarla al mattino, si è perso il senso primitivo di questo giorno. Grazie alla riforma liturgica che riporta la Vigilia di pasqua alla sera, viene restituito al sabato santo il significato originario. Vorrei menzionare qui luso in alcune chiese in modo particolare dellEst europeo, di benedire i cibi per il primo pasto della domenica, proveniente forse dalle usanze franco-germaniche dellVIII sec. Ancora oggi è molto sentito e partecipato anche se, forse, luso sarebbe da rivedere per motivi pastorali.