Roma – Il gip di Roma Alessandra Boffi ha archiviato la posizione dell’imprenditore Danilo Lucangeli, il quale era stato suo malgrado coinvolto nell’inchiesta su una presunta cricca dedita al riciclaggio, la corruzione e l’influenza di appalti e nomine riconducibile al faccendiere Raffaele Pizza. A sollecitare l’archiviazione, per ipotesi di accusa che andavano dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino alla rivelazione del segreto, è stato il pubblico ministero Stefano Fava. Lucangelli era finito sotto inchiesta in relazione al Tiap, ossia il Trattamento informatico degli atti penali, oggetto, secondo quanto emerso da alcune intercettazioni, delle attenzioni della Cricca. Nei confronti dell’imprenditore non sono dunque emersi, come spiegato anche dall’avvocato Leo Mercurio, condotte penalmente rilevanti. “Il modo come sono state riportate le notizie sul caso di corruzione inchiesta Labirinto che faceva capo a Pizza ed Orsini – sottolinea Danilo Lucangeli – ha determinato a me e alla mia azienda gravissimi contraccolpi che sto pagando ancora adesso, ma che mi ha dato la forza di riemergere avendo sempre ribadito la mia estraneità ai fatti e la fiducia nella magistratura mi ha dato ragione, e ne sono felice anche se molto provato”. La notizia è stata riportata dai principali media italiani e dall’agenzia Ansa.
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