Roma – Il bilancio della capitale romana è tutto da rifare. Ieri sera la bagarre in Consiglio capitolino, con una notizia che non ha precedenti in una amministrazione di grande città. Situazioni che già di per sè si verificano difficilmente anche nei piccoli comuni, poichè la pianificazione economico finanziaria, oltre a dover seguire delle regole anche abbastanza strette, è frutto di una concertazione tra gli organi istituzionali e i tecnici ed il tutto deve far quadrare…tra indirizzi di governo, entrare uscite…e le immense voci che può comportare un bilancio di città metropolitana. Il fatto è grave sotto il profilo burocratico e tecnico, ed è un ulteriore tassello negativo che si aggiunge all’amministrazione che avrebbe dovuto portare “raggi di sole” ovunque. Questi gli inni infatti che imperversavano sul web social all’indomani dell’elezione della Raggi stessa. Il sistema deve essere abbattuto?, ma va considerato che in politica amministrativa oltre ad avere l’obiettivo di distruggere c’è il dovere di creare opportunità. La politica del diniego generalizzato e della chiusura a riccio verso chi non è pentastellato svilisce il ruolo delle istituzioni, che ricordiamo sono di tutti. Chiunque venga eletto, ha il dovere di dialogare con i cittadini e con le forze politiche. Ma le linee capitoline, oggi vengono dettate da altre città, altri personaggi che poco hanno a che fare con quella Roma, quella de noantri, quella della gente che cerca lavoro, quella che nun cià casa, e de quelli che rischiano de perdela e de annà a dormì sotto i pilastri dei ponti. Ai posteri affidiamo le ardue sentenze.