Partita la riforma del processo canonico di nullità del matrimonio, che vede tra le maggiori novità la gratuità e la brevità dell’iter. “La gratuità delle procedure”, secondo il Pontefice, dovrà infatti essere assicurata “per quanto possibile”. Inoltre per i casi in cui la non validità del matrimonio sia “sostenuta da argomenti evidenti”, il Papa ha introdotto un nuovo iter processuale più breve. Il Papa ha confermato che “le cause di nullità vengano trattate per via giudiziale, e non amministrativa, non perche’ lo imponga la natura della cosa” ma per “tutelare in massimo grado la verita’ del sacro vincolo”, cosa assicurata dalle “garanzie dell’ordine giudiziario”.
Rivoluzione Bergoglio – Il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità matrimoniale era rimasto “identico per tre secoli”, dai tempi della riforma di Benedetto XIV, Papa Lambertini. Lo ha detto mons. Pio Vito Pinto, Decano della Rota Romana.
Era stato Benedetto XIV a introdurre la sentenza doppia conforme, che viene ora superata con la riforma di Papa Francesco. Un’altra riforma c’era stata con Pio X e poi una riforma del codice canonico nel 1983, ma anche in questi casi “era stato lasciato il processo come Lambertini lo aveva creato”.
Mons. Pinto: “Riforma in vigore dall’8 dicembre” – “La legge non entra in vigore domani ma è in esecuzione l’8 dicembre”. Lo ha specificato mons. Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana e presidente della Commissione speciale per la Riforma del processo matrimoniale canonico. Nella conferenza stampa è stata evidenziata la scelta, da parte del Papa, di tre date “mariane” per questo Motu Proprio: firmato il 15 agosto (festa dell’Assunta), presentato oggi (festa della Natività di Maria), in vigore dall’8 dicembre (Immacolata Concezione).
Card. Coccopalmerio: “Processo non per annullamento delle nozze” – Il processo canonico è per “la dichiarazione di nullità”, “non si tratta perciò di un processo che conduca all’annullamento del matrimonio”. Lo ha detto il card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi e membro della Commissione speciale, sottolineando che “nullità è diversa da annullamento, dichiarare la nullità di un matrimonio è assolutamente diverso dal decretare l’annullamento del matrimonio”. “Il processo di nullità del matrimonio – ha spiegato il cardinale Coccopalmerio – consiste nel vedere se esista in un certo matrimonio qualcuno dei motivi che lo rende nullo. Notiamo bene che si tratta di constatare, non di inventare, l’eventuale esistenza di qualche motivo di nullità”. Il cardinale ha ricordato che tra i motivi che determinano la nullità di un matrimonio “peraltro spesso ricorrente”, c’è proprio “quello della esclusione della indissolubilità”.