Proseguono le azioni di sensibilizzazione di Ugl Medici sul territorio nazionale. Il dott. Filippo Fordellone impegnato a tutto campo a risolvere le problematiche sanitarie nelle varie regioni italiane ha espresso la sua soddisfazione per la linea che i vari referenti regionali stanno portando avanti seguendo i dettami della Segreteria Nazionale. E dunque sul Veneto arriva dunque una presa di posizione relativa all’interno dell’azienda Ospedaliera di Padova, ove regna preoccupazione ed allarme. “I corridoi dell’Unità Complessa di Microbiologia e Virologia – si legge in una nota trasmessa alla redazione – trasudano tensioni e sono testimoni silenziosi di un vero e proprio braccio di ferro che si sta consumando tra i Tecnici di Laboratorio e i piani altri della Direzione. La causa di questi moti ospedalieri è da ricercare nella gestione dei turni di pronta disponibilità nei giorni festivi, turnistica che appare non solo in contrasto con il dettame contrattuale dell’orario di lavoro e della normativa Europea ma che lo si vuole travestire in falso turno programmato. Alla luce di tali problematiche l’UGL ha di fatto scelto di farsi portabandiera di questi lavoratori, inviando una lettera all’azienda per aprire un tavolo di confronto. E mentre i medici, gli infermieri e tutti i professionisti cominciano a chiedersi quale sarà il loro futuro, la dott.ssa Tania Santi, commissario regionale Ugl Medici si pone e lancia un allarmante interrogativo: nella fantasmagorica ULSS 6 Euganea, che ruolo avrà l’azienda ospedaliera? Per quale motivo si è deciso di investire economicamente (e con costi elevatissimi) sul centro politraumatologico a Camposampiero, Padova forse non è all’altezza in fatto di competenze e strutture? O forse abbiamo ignorato per anni quanto Camposampiero sia logisticamente più comoda da raggiungere rispetto a Padova? Domande scomode senza risposta lungo i corridoi dell’Azienda ospedaliera di Padova, ma che rimbalzano tra i numerosi professionisti che contribuiscono quotidianamente a rendere grande questa storica azienda ospedaliera. L’altro grande problema è la mancanza di medici dichiara sempre Santi – è saltata una generazione di professionisti, negli ospedali abbiamo ultracinquantenni le cui competenze e capacità cliniche non potranno essere trasmesse alle generazioni più giovani, i quali, per l’assurdo blocco occupazionale, si vedono costretti a trovare un’opportunità occupazionale all’estero, con evidenti ripercussioni sulla futura qualità dell’assistenza ai pazienti. Bisogna fare una seria valutazione del sistema universitario e rimettere in discussione i numeri chiusi nelle scuole di specializzazione. Proprio il 30 gennaio c’è stato un incontro al ministero con le rappresentanze dei Medici dove ha partecipato il Segretario Generale UGL Medici Dr. Filippo Fordellone fondatore del Progetto Pimos e dove si è proprio affrontata a con il ministro Lorenzin la problematica della mancanza di personale Medico. Il Segretario UGL di Padova Fabio Beltempo in riferimento al nuovo sistema sanitario del Veneto aggiunge: “L’organizzazione della Sanità Veneta in passato è stata caratterizzata dal Campanile: un ospedale ogni 4 chilometri. Il politico di turno non poteva non far sorgere un ospedale sul proprio territorio, anche se ce n’era un altro fotocopia a pochi chilometri, contribuendo pertanto ad amplificare gli sprechi e facendo pagare il conto a noi e ai nostri figli. Oggi stiamo assistendo ad altri “campanili”, ovvero dove all’ospedale si sostituisce ora una emodinamica, ora un laboratorio di analisi, ora un centro politraumatologico. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo chi c’è al centro del nostro sistema sanitario regionale, c’è la Persona oppure oggi come allora si cerca solo il consenso delle persone? Cambiano i tempi, cambiano i modi, ma in sintesi “il lupo cambia il pelo, ma non il vizio”. Speriamo vivamente non sia così ma auspichiamo che questa riforma sanitaria punti a migliorare il già ottimo livello della Sanità Veneta sottolinea Santi, e che l’interesse principale ruoti attorno al paziente e al professionista che se ne prende cura.”
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