Roma – Il ministro Marianna Madia è tornata sul tema centra della fase attuativa della riforma dell pubblica amministrazione. “Noi dobbiamo fare in modo che questa riforma non si fermi alla Gazzetta Ufficiale, ma diventi cambiamento concreto e vita più semplice, lavoro più semplice”. ha detto all’Ansa il ministro della Pubblica Amministrazione, a conclusione della sua giornata nel veronese ospite del convegno “Uno Stato più semplice”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Verona. “Sono concentrata e determinata – ha detto – per attuare la legge 124 che ha circa 20 decreti attuativi, 11 già approvati in Consiglio dei ministri, altri 10 che nei prossimi mesi dobbiamo portare all’esame preliminare del Consiglio dei Ministri”. “Quindi – ha aggiunto – già questo è un grandissimo lavoro che tra l’alto continuerà in tutta fase di implementazione”. “Il nostro sforzo è di creare un modo più semplice di fare impresa, per i cittadini e per gli imprenditori”. “Questo – ha concluso – è il mio lavoro che in questi mesi porto avanti con grande determinazione”.
“La riforma della pubblica amministrazione è la riforma delle riforme”, ha detto il ministro. “Attraverso un’amministrazione che funziona – ha aggiunto Madia – noi riusciamo a dare velocità e certezza anche alle altre riforme”. “Per esempio – ha spiegato – se riformiamo la sanità e poi c’è un’amministrazione che ostacola l’esercizio di un diritto per il cittadino, la sanità riformata non arriverà tale al cittadino”. “Quindi – ha concluso – è la riforma delle riforme, che deve stabilire che la Repubblica è una. Al cittadino interessa avere servizi in qualità in tempi certi, non gli interessa sapere che è il Comune, piuttosto che la Regione o il ministero, o un altro ente, che gli deve dare la risposta”.
Madia ha poi toccato alcuni nodi del contrato dei dirigenti delle Regioni e delle autonomie locali il cui contenuto, ancora in vigore, non prevede il licenziamento, ma solo la sospensione dal servizio, per il dirigente responsabile di ‘minacce ingiurie gravi, calunnie o diffamazioni verso il pubblico’, ‘atti, comportamenti o molestie, anche di carattere sessuale, lesivi della dignità della persona’, e ‘occultamento di fatti e circostanze relativi a uso illecito, manomissione, distrazione o sottrazione di somme o beni di pertinenza dell’Ente’. Ed e’ prevista solo una leggera multa in caso di ‘violazione del segreto d’ufficio’. L’anno in cui veniva siglato era il 2010, il ministro per la PA era Renato Brunetta” scrive su Facebook il ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Marianna Madia, pubblicando un’immagine del contratto collettivo. “Con la riforma che stiamo realizzando casi come questi non avverranno più – aggiunge -. Detto questo, riformare la pubblica amministrazione non significa solo sanzioni per chi fa male. Questa è una precondizione, come l’onestà per chi fa politica. La nostra riforma, che è in fase di attuazione, guarda a tutto il Paese, si occupa delle persone e vuole restituire tempo e semplicità alla vita dei cittadini e delle imprese”.
Noi abbiamo già approvato in Consiglio dei Ministri un decreto per allontanare in 48 ore chi truffa l’Amministrazione con le false presenze”” ha ricordato il ministro della Pubblica Amministrazione, “però – ha precisato – faremo un ragionamento più organico sui provvedimenti disciplinari con l’approvazione del Testo Unico sul Pubblico Impiego. Sapendo che il punto che noi andremo ad aggredire è la burocrazia nei procedimenti disciplinari. Può sembrare un ossimoro, ma è così. Oggi – ha proseguito Madia – i provvedimenti disciplinari sono talmente farraginosi nell’iter che non sempre arrivano all’esito e non sempre arrivano a sanzionare chi fa male. Noi su questo ci metteremo molta attenzione”.
Parlando poi dello sblocco delle assunzioni “prima abbiamo già ricollocato chi già c’era”ha detto il ministro .”Credo – ha aggiunto – che questo sia un inizio anche di cambiamenti importanti che faremo nei prossimi decreti attuativi della Pubblica amministrazione”, ma “se ci sono già altre figure professionali nelle amministrazioni non ha senso cercarne altre di nuove”.
Polizia municiplae: Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Piemonte e Veneto sono le prime regioni che potranno procedere a nuove assunzioni. Sulla base dei dati acquisiti sul portale Mobilita.gov.it – si legge in una nota del Ministero della P.A. – non risulta infatti abbiano personale di polizia provinciale in soprannumero e si potranno quindi riprendere le ordinarie procedure per il reclutamento di personale di polizia municipale
Arriva poi sul decreto Madia sui servizi pubblici locali e il trasporto urbano, l”ultimo del primo pacchetto di provvedimenti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione, il “bollino” della Ragioneria dello Stato. Lo riferiscono fonti di governo. Il testo verrà inviato alla Conferenza unificata e in Parlamento per i pareri. Come anticipato nelle scorse settimane, nel testo P.a. è stata inserita gran parte della riforma del ministro Graziano Delrio sui trasporti locali.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Angelo Rughetti, chiudendo a Forli’ un seminario sul tema organizzato da Livia Tellus, la holding delle partecipazioni pubbliche dei Comuni dell’Unione Romagna forlivese, parlando invece della riforma della disciplina delle società partecipate come prevista dai decreti di attuazione della legge Madia ha sottolineato l’esigenza di fare in modo che “servano realmente alle comunità”. E’ questo l’obiettivo ed il sottosegretario lo rende ancora più esplicito: ci sono “dubbi che tante servano più a chi le ha costituite e a chi si trova nei cda”. Infatti, numeri alla mano, oltre 3.000 hanno più consiglieri che dipendenti e oltre 1.000 non hanno proprio dipendenti. Senza dimenticare l’1,2 miliardi di perdite e i 13 miliardi di indebitamento. Ecco perché occorre “evitare di disperdere ulteriori risorse, fare chiarezza e dare certezze, evitando che qualcuno si giri dall’altra parte”. Infatti, ammette il sottosegretario, “da anni si dice che sono troppe”, ma i piani di razionalizzazione rimangono sulla carta. Con la riforma si restringono dunque gli oggetti sociali, spa e srl con qualche deroga, e si prevede la partecipazione del privato minimo al 30% senza massimo. Per quanto poi riguarda i servizi pubblici locali di interesse generale occorre garantire “alta qualità e facilità d’accesso”. Ancora: viene ampliato il ruolo delle Authority per aiutare i gestori, mentre i cittadini “diventano misuratori di efficacia”. Infine si individua il “bacino ottimale”.
Con riferimento alle are contrattuali previste dalla riforma il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini –ha dichiarato all’Adnkronos – che potrebbe partire già la prossima settimana il confronto tra i sindacati e l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, sui nuovi comparti disegnati dall’atto di indirizzo del ministro della Pa Marianna Madia. “Cercherò di non perdere molto tempo. Sicuramente la convocazione non sarà questa settimana ma è probabile che sia la prossima”. Non manca molto, dunque, alla nuova geografia dei comparti di contrattazione del pubblico impiego che dovrà aprire la porta alla trattativa per il rinnovo dei contratti, bloccati, come è noto, da quasi sette anni. Alcune novità sono emerse dal documento inviato da Madia all’Aran, prima fra tutte il numero dei comparti che passano da 11 a 4: Sanità, Scuola, Stato (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici) e infine Enti locali e Regioni.
“L’atto di indirizzo – spiega Gasparrini- è sufficientemente elastico per trovare la giusta composizione dei comparti, soprattutto laddove non c’è piena condivisione al tavolo”. Il presidente dell’Aran sta lavorando a un testo che sia “digeribile” per i sindacati che sono in attesa di una convocazione ‘non stop’ per arrivare a una soluzione definitiva. Il criterio guida comunque è “tendere alla massima omogeneizzazione possibile” spiega il presidente dell’Aran.