I rifiuti straripano dai cassonetti a Roma. E’ quasi emergenza e la situazione finisce per alimentare un dibattito che dal livello locale si trasferisce rapidamente a quello nazionale. Basti considerare che il sindaco della capitale, Virginia Raggi viene ospitata il 9 maggio nel salotto di Bruno Vespa, mentre il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, finisce a Tg5 e a Tg2.
L’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Mauro Buschini, nel corso della sua relazione al Consiglio regionale il 10 maggio sottolinea proprio che “si è innescata una polemica, portata avanti anche in tv dalla Raggi, per cui ci viene detto: il problema è che si è in ritardo sull’aggiornamento del Piano rifiuti. Ma in Regione c’è un Piano rifiuti che va aggiornato rispetto a una mutazione di fabbisogno che abbiamo approvato e che dopo la Vas deve tornare in commissione e Consiglio”. Non solo: c’è poi “la necessità della pianificazione delle Province a cui noi più volte abbiamo scritto, con le aree disponibili in cui si possono posizionare gli impianti. La Città metropolitana, presieduta da Virginia Raggi, però non ha mai fornito questa programmazione. Altra questione – ha detto ancora Buschini – la Regione non autorizza proposte di impianto giacenti in Regione. Ma è falso che siano stati proposti alla Regione da parte di Ama tre impianti di compostaggio. Non c’è la minima comunicazione. Quello che c’è è la contrarietà rispetto all’Ecodistretto di Rocca Cencia. Inoltre la tariffa c’è – ha sottolineato l’assessore – è di dicembre 2016, quindi è falso affermare che la Regione non abbia lavorato su questo. E’ inoltre falso dire che il ministero abbia scritto (il riferimento è ad una delle affermazioni della Raggi a “Porta a porta”, ndr) che vi è una sostanziale carenza di impianti in tutto il Lazio. Ci si è fermati al primo capoverso, perché dopo dice che la necessità impiantistica del Lazio dipende da Roma. Le province infatti sono autosufficienti e lo sono a tal punto che in questi mesi stanno aiutando e sostenendo Roma. Rispetto a tutto questo l’idea che Roma lavori sulla differenziata e i rifiuti vengano smaltiti nel resto del territorio laziale e nazionale rappresenta un vulnus. Non ho mai affermato in questo Consiglio che tutto andava per il meglio – ha concluso Buschini – Ho sempre parlato dei problemi di un sistema fragile. In virtù delle quantità autorizzate rispetto al tmb, il fabbisogno coincide con quanto è autorizzato. Ma in queste condizioni basta un solo problema per rischiare l’emergenza”.
La situazione delle strade di Roma porta il primo cittadino della Capitale ad affermare su facebook che “I rifiuti in strada sono vergognosi. I cittadini hanno ragione. Per questo ci stiamo impegnando senza sosta. Gli impianti Ama sono già al lavoro 24 ore su 24 per una pulizia straordinaria. Abbiamo messo in campo una task force per evitare cassonetti stracolmi e ringrazio i dipendenti dell’Ama che stanno lavorando in questi giorni”, scrive Virginia Raggi,che poi aggiunge di aver “rafforzato i turni degli ‘squaletti’ – prosegue- piccoli mezzi e squadre di operatori che intervengono dopo il passaggio dei camion per pulire nei pressi dei cassonetti. Entro pochi giorni tutto tornerà alla normalità”. Nuove discariche, nuovi impianti o no? “L’Europa – aggiunge sempre su facebook il sindaco- ha già detto che non si devono fare nuove discariche ed inceneritori. Noi stiamo andando in quella direzione, a differenza di qualcun altro. Abbiamo presentato un piano rifiuti fino al 2021 per invertire la tendenza e per iniziare da oggi a costruire finalmente un percorso virtuoso”. Poi un tweet indirizzato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti “le nostre porte sono sempre aperte a incontri ma intanto sblocchi le autorizzazioni sulla sua scrivania”.
Risponde subito Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Con estrema tranquillità voglio ribadire un concetto semplice: se ci sono richieste o proposte di rafforzamento di impianti che servono a Roma, si facciano e noi le valuteremo con spirito costruttivo. Il tema è salvare Roma. Le altre province sono in equilibrio. Se si valuta che servono impianti, le porte non sono aperte ma spalancate”. Su twitter il presidente annota: “Rifiuti a Roma: è il Comune di Roma che dovrebbe indicare i nuovi impianti, la Regione ha compito di autorizzare. Finora nessuna proposta”. Concetto che il 9 maggio il Presidente della regione Lazio ha diffuso due brevissimi comunicati “Aiuteremo la città come sempre, ad ora non c’è nessuna proposta”, scrive nel primo. Poi una nota ‘In riferimento alle parole del sindaco Raggi, si precisa che il Comune non ha mai richiesto autorizzazioni alla Regione Lazio per 3 siti per l’umido. Basta bugie”, ribadita anche il 10 maggio “Ribadiamo che nessuna richiesta di autorizzazione per nuovi impianti è arrivata dal Campidoglio alla Regione Lazio. Qualcuno spieghi a quali impianti il sindaco Virginia Raggi si riferisce”. Sempre su facebook schematizza il ruolo che la regione Lazio ha sul tema rispetto al Comune di Roma, con quelle che definisce due ‘card’ e che portano la firma Gruppo Pd regione Lazio. E a campeggiare in una delle card è proprio il sindaco di Roma Virginia Raggi ripresa in un suo tweet dove sostiene che “”sui rifiuti il Lazio è sottodimensionato, lo dice il Governo, Zingaretti ne prenda atto e lavori, impiantistica è la sua competenza””. Una affermazione bollata come un ‘falso’ sulla card, “”L’impiantistica – si legge – è competenza del Comune. La regione ha solo il compito di autorizzare gli impianti proposti dal Comune di Roma””. Altra card, altro punto di vista della Regione, e anche questa appare sulla bacheca del governatore del Lazio. Lo schema è chiaro e si sviluppa in quattro punti che spiegano, nelle intenzioni del Pd Lazio, quanto sta accadendo nella Capitale sul fronte rifiuti. “”I cassonetti a Roma sono pieni perchè gli impianti di trattamento del Comune faticano a gestire la situazione”” spiega il primo step per passar subito al secondo punto che chiarisce: “”Per evitare un’emergenza la Regione Lazio ha autorizzato Roma a smaltire i suoi rifiuti in tutti gli impianti del Lazio, in Abruzzo e in Austria””. Di qui il terzo punto. “La Regione ha la competenza solo sulle autorizzazioni, ma non sulla costruzione di nuovi impianti”. Infine il quarto passaggio, una denuncia sulla card: “Il Comune non ha mai fatto nessuna proposta per i nuovi impianti a Roma”. Dunque l’invito ‘social’ del governatore: “”Rifiuti a Roma: facciamo chiarezza, condividiamo questa card per far conoscere a tutti i fatti veri”. “Abbiamo fatto di tutto per aiutare ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti al Tg5 autorizzando il trasferimento di rifiuti in altri Paesi europei e in altre Regioni. Però ora bisogna dire la verità, evitare polemiche e mettersi a lavorare pancia a terra, soprattutto Roma Capitale che ha ricevuto tantissimo dalla comunità regionale e anche di altre Regioni”.
E il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervistato a Unomattina, offre “un consiglio al sindaco Raggi, dico che si assuma le sue responsabilità. Dire che le responsabilità sono di quelli che sono venuti prima, non porta bene. Tanto i cittadini lo sanno. Lei è stata eletta per risolvere il problema, non per denunciarlo o dare la responsabilità a qualcun altro”. “Io è mesi che dico ‘state attenti, Roma rischia di entrare in emergenza, perché il periodo brutto va da maggio a luglio – ha proseguito il ministro -. Tu hai una concentrazione di turisti più elevata, fa più caldo. Il problema dei rifiuti è esploso. Oggi Roma non ha gli impianti necessari. I rifiuti sono facilissimi: tanti ne produci, tanti ne devi smaltire. Il problema non è tanto toglierli dalla strada, è dove li metti dopo. Bisogna avere gli impianti in grado di smaltire questi rifiuti. Se non li hai, vai in emergenza”. “Quello che non tollero – ha concluso Galletti – è che i rifiuti di Roma girino come delle palline per tutta Italia e per tutta Europa. Questa può essere una situazione di emergenza breve, ma che non pensi l’amministrazione di Roma di poter distribuire i rifiuti su tutta Italia o su tutta Europa, non assumendosi le proprie responsabilità. E’ questo che io non posso più permettere. Vale per molte parti d’Italia. I rifiuti vanno smaltiti col criterio di prossimità, il più vicino possibile”.
Nel frattempo arrivano novità per l’azienda che nella capitale si occupa della raccolta dei rifiuti. Andrà via l’amministratore unico e a breve l’Ama avrà un nuovo cda a 3 membri. Dunque cambio al vertice della municipalizzata capitolina dei rifiuti, con la commissione Ambiente di Roma Capitale, presieduta da Daniele Diaco (M5S), che il 10 maggio ha esaminato i 140 curriculum dei candidati per il nuovo consiglio di amministrazione, che sarà nominato dalla sindaca Virginia Raggi, arrivati all’attenzione del Campidoglio. Tra questi non figura quello di Antonella Giglio, attuale amministratore unico, che quindi e’ destinata a lasciare l’azienda. Resterà invece il direttore generale Daniele Bina. “Il cda sostituirà l’amministratore unico, non sarà più un organo monocratico”, ha spiegato Diaco, sottolineando che “il cda a 3 (presidente, ad e un terzo componente) verra’ scelto tra 140 cv, in cui ci sono profili di livello molto elevato”. Il curriculum di Giglio, ha confermato l’esponente pentastellato, “non è tra questi”. Il nuovo cda “verrà nominato a breve con urgenza per dare maggiore solidita’ ad Ama. Bina resta, è il direttore generale”. Diaco ha precisato che “il cambio al vertice è un atto dovuto da parte dell’amministrazione come accadrà per le altre partecipate, non c’entra nulla con la situazione attuale dei rifiuti”, e che “la nomina spetta alla sindaca: noi oggi come commissione abbiamo espresso la nostra opinione inoltrando i cv agli organi competenti che provvederanno all’attività istruttoria e poi la sindaca deciderà”.