Roma. La risposta al terrore dell’Isis passa per la cultura, intesa come salvaguardia dell’identita’ italiana ed europea. Per questa ragione il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, presenta un piano di investimenti che, assieme a maggiori risorse per forze dell’ordine e difesa, preveda fondi per la ricerca, borse di studio, riqualificazione delle periferie. Perche’ la lotta al terrorismo, ha spiegato durante l’evento “Italia, Europa: una risposta al terrore”, passa per la salvaguardia dell’identita’ europea. E non e’ un caso che il capo dell’esecutivo abbia scelto la sala degli Orazi e Curiazi dei Musei Capitolini, la stessa in cui furono firmati, quasi 60 anni fa, i Trattati di Roma. “Dobbiamo dare ai nostri figli la possibilita’ di vivere liberi e senza paura. L’Italia e’ pronta a fare ogni tipo di sforzo perche’ l’Europa torni se stessa”, ha spiegato Renzi sottolineando come il luogo in cui si celebrano i consigli europei sia distante solo due chilometri da Molenbeek, la periferia di Bruxelles da cui proveniva gran parte dei terroristi autori degli attacchi a Parigi. “I terroristi vorrebbero ucciderci e, non riuscendoci, pretendono di farci vivere come vogliono loro”, ha spiegato il premier. Di qui la necessita’ di accompagnare investimenti nella sicurezza, con provvedimenti di sostegno alla cultura, alla ricerca, alla fruizione del patrimonio pubblico. Insomma: se i terroristi pretendono di chiuderci in casa, il governo ‘invita’ gli italiani a uscire. Cosi’ si giustificano gli stanziamenti per i nuovi maggiorenni, quei 550 mila diciottenni a cui verra’ distribuita la card da 500 euro per frequentare cinema, teatri, musei. Per lo stesso motivo il governo mettera’ in campo “cinquanta milioni di euro destinati a borse di studio per chi e’ meritevole e non puo’ essere bloccato perche’ non puo’ permettersi di studiare. Il terrore si combatte anche cosi'”, sottolinea ancora.
Le risorse provengono dal taglio dell’Ires che, dal 2016, viene spostato al 2017. Si tratta di due miliardi di euro in totale, un miliardo destinato alle politiche per la sicurezza, e un miliardo alle politiche culturali. Sul primo, Renzi mette un miliardo cosi’ distribuito: “Estensione del bonus di ottanta euro alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, a partire da chi sta sulle strade”; “Cinquanta milioni di euro per rinnovare la strumentazione delle forze di polizia, ma a fronte di un processo di chiarezza e riorganizzazione: cinque forze di polizia sono troppe, dovranno diventare quattro entro l’anno. La guardia forestale confluira’ nei carabinieri”; “Cinquecento milioni alla difesa italiana, per esigenze strategiche e non quotidiane e organizzative”; “150 milioni di euro per investimenti in cybersecurity, nel rispetto della privacy, per integrare le banche dati e identificare cosi’ i potenziali sospetti”. Ma c’e’ anche lo spostamento di agenti dai “palazzi romani alle strade” e la “razionalizzazione delle forze di polizia” che prevede il confluire della guardia forestale nei carabinieri con la conseguente riduzione dei corpi da cinque a quattro. Accanto a questo ci sono gli investimenti in cultura, tutto quanto possa servire a preservare l’identita’ italiana ed europea: “I 550mila italiani che compiono diciotto anni potranno usufruire di una carta”, da 500 euro, “un bonus per poter partecipare a iniziative culturali”, come teatri, cinema, musei”; il governo stanziera’ inoltre “150 milioni di euro per poter donare il due per mille a una specifica associazione culturale”. Infine il capitolo del diritto allo studio: “Cinquanta milioni di euro alle borse di studio per chi e’ meritevole e non puo’ essere bloccato perche’ non puo’ permettersi di studiare. Il terrore si combatte anche cosi'”.