E’ arrivato il primo passo fuori della porta Ue da parte del Regno Unito lungo la via della Brexit. Il primo ministro britannico, Theresa May, ha firmato la lettera che darà formalmente inizio alle trattative con Bruxelles destinate a durare non meno di due anni. Certo è l’avvio, non altrettanto la conclusione della Brexit che resta per tutti ancora incerta e dagli esiti indefinibili, almeno per quanto riguarda le conseguenze per i britannici ed il resto degli europei. Mentre la May firmava la lettera da recapitare oltre Manica, giungeva la conferma dal Parlamento di Edinburgo che la Scozia è intenzionata a ripetere il referendum che potrebbe dare via all’uscita dal resto del Regno Unito. In Irlanda del Nord soffia ugualmente il vento nella stessa direzione. La May ha avviato le trattative per lasciare l’Europa riferendosi all’articolo 50 del trattato di Lisbona nella lettera inviata che sarà ufficialmente consegnata al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk dall’ambasciatore britannico presso l’UE, Tim Barrow. Si tratta sicuramente di un percorso che avrà delle ripercussioni internazionali. Nell’ambito dell’Europa il Regno Unito sta comunque dimostrando determinazione su questo argomento andando avanti anche in modalità piuttosto spedita. I tempi certo non sono brevissimi, ma è stato chiaro il primo passaggio, un segnale importante che crea un precedente in una struttura, quella europea che inizia un pò a vacillare sotto alcuni punti di vista. Gli equilibri sono certo al di fuori della portata dei comuni mortali, i disegni di potere europei, ed internazionali sicuramente hanno elementi diversi di valutazioni, ma a noi italiani, resta comunque l’amara consolazione nell’essere destinati a fare sempre la voce piccola e ruota di scorta di politiche decise da altri. Ai posteri le ardue sentenze.