“Dai dati del Def che mette a disposizione del fondo nazionale 113 mld equivalenti a 6.8% del Pil siamo positivi e apprezziamo l’impegno della ministra ma altra cosa è il rinnovo contrattuale e la stabilizzazione dei precari che ancora non si ci sono visto che le risorse non sono certe nella manovra” dichiara la sindacalista UGL Medici Tania Santi.
Per i contratti la manovra stanzia molto poco sono 1.9 mld previsti per i rinnovi del pubblico impiego e 400 milioni sono destinati alle 650mila persone che lavorano nella sanità, per i medici all’incirca saranno 153 milioni il che significa un aumento in busta paga di 115 euro lordi mensili – “Insufficiente e comunque a oggi tutti dati imprecisi che fanno preoccuparese penso che il blocco dura da sette anni e non c’è una reale attenzione al merito e alla valorizzazione”
Altra grande preoccupazione è la stabilizzazione dei precari 13.500 unità che servirebbero a far fronte alle 12 mila assunzioni cheservono a coprire i pensionamenti degli ultimi anni e poter applicare l’orario di lavoro come da normativa Ue -“che a oggi purtroppo ancora da nord a sud non viene applicato”-, ciò che preoccupa ulteriormente continua Santi -“sono i 6500 contratti atipici dove abbiamo ben 35 tipologie diverse”
Ulteriore nodo da sciogliere ma che da anni si discute è la defiscalizzazione della produttività alla pari dei contratti privati e poi continua nelle sue dichiarazioni Santi -“il 50 % dei i camici bianchi ha più di 50 anni e per lo più sono tutti in corsia forse è il caso di discutere il riconoscimento dei lavoro usurante”
Per i motivi sopra discussi Fordellone Segretario Nazionale Ugl Medici da pieno appoggio ai comparti del pubblico impiego UGL che con una nota comune hanno proclamato lo stato di agitazione e dichiara “Condividiamo in pieno le ragioni che hanno spinto il Dipartimento del Pubblico Impiego dell’Ugl a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori giusto essere compatti nei temi che riguardano tutti anche se con sfaccettature diverse”.