di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
“Gay di merda, non guadare il mio ragazzo”. Con questa frase omofoba e pregiudiziale nei confronti degli omosessuali, un uomo 40enne di Genova è stato picchiato selvaggiamente da un gruppo di ragazzi su bus in una notte calda d’inizio estate. L’uomo, vittima di una sopraffazione, adesso si trova ricoverato in ospedale in coma farmacologico.
Forse le temperature alte con punte di 35/38 gradi di questi giorni in tutta Italia, oppure il solito atteggiamento omofobico prodigato dai politici di Destra e di Sinistra del nostro Bel Paese, fanalino di coda se si parla di unioni civili tra persone dello stesso sesso, è legittimo picchiare quasi a morte un presunto omosessuale, magari solo per appagare la propria stupidità umana accantonando l’intelligenza ormai divenuta cosa rara.
L’uomo tornava a casa con un amico, era notte fonda. Da subito ha chiesto scusa affermando di essere soprappensiero, ma non è bastato per fermare la rabbia di sei individui, o il gioco di tante bestie inferocite che si sono scagliati su di lui procurandogli un ematoma celebrale.
L’aggredito era riuscito a tornare a casa credendo di essere sopravvissuto all’assalto discriminatorio senza una valida ragione. Fino a qualche giorno dopo, quando si è sentito male ed è stato ricoverato d’urgenza in ospedale in coma farmacologico.
Dell’episodio è stato denunciato l’autista del bus per omissione di soccorso e per favoreggiamento dell’avvenuta aggressione, e con l’aiuto della compagna dell’uomo si cercano i responsabili del pestaggio che al momento non hanno un nome.