Editoriale di Valerio Barba – Ancora una volta i vignettisti di Charlie Hebdo prendono di mira l’Italia. Dopo la vignetta edita in estate sul terremoto, i disegnatori francesi dedicano una nuova pubblicazione alla grave tragedia dell’Hotel di Rigopiano, travolto da una slavina. Nella prima vignetta le vittime del terremoto venivano paragonate a delle ricette tipiche italiane e il titolo era Seisme à l’italienne ovvero terremoto all’Italiana. Sotto testo: gli italiani “mangiano” e speculano sul sisma. Nella seconda vignetta si vede la morte scendere con due falci a mo’ di racchette da neve e due sci ai piedi. Titolo. E’ arrivata la neve. Nel sotto titolo c’è chi traduce con “non ce ne sarà per tutti” e chi con “chi prima arriva meglio alloggia”. Sottotesto: la morte è più veloce dei soccorsi. Che dire? Qualunque sia il sottotesto di queste due illustrazioni le immagini ideate sono davvero forti. Quello che da subito fa infuriare la rete è il fatto che la rivista francese affondi il coltello in una ferita ancora aperta. Non importa quale sia il messaggio, la reazione immediata della rete è di disgusto accompagnata da un senso di piccata offesa. Il leitmotiv è scherza con i fanti ma lascia stare i santi, ovvero con la morte non si scherza. Molti hanno risposto con commenti di odio e rabbia, altri con altrettante vignette più o meno satiriche umiliando il giornale d’oltralpe che non condivido. Sotto pubblico la risposta di Ghisberto noto vignettista italiano. Non voglio parlare se è satira o meno, se quali siano gli obiettivi della satira e se le vignette possono considerarsi tali, vorrei fare una considerazione diversa. Le vignette geniali o disgustose che siano non faranno mai tante vittime quanto il terremoto e la neve in Italia. E questo è un fatto concreto che esula dalla vicenda Charlie Hebdo. Per cui credo che incazzarsi con i disegnatori francesi non serva poi a tanto. C’è un proverbio cinese che dice… quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito. Ecco, noi invece di indignarci sul fatto che in Italia si muore ancora di terremoto e neve ci indigniamo con il giornale francese? Il giornale ha il diritto di fare la satira che vuole. Fino a prova contraria la satira ancora non è stata dichiarata illegale. L’arte non si condanna. Recita l’articolo 21 della costituzione Italiana, : << Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione >>.
Ma il motivo reale per cui le vignette di Charlie Hebdo fanno incazzare il web è un altro. Le vignette francesi sono tragicamente vere e gli italiani lo sanno. I disegnatori francesi hanno centrato l’obiettivo. Hanno puntato il dito su due piaghe della nostra bella penisola … Non è mica vero che in Italia c’è una cultura dell’illegalità post terremoto che nel settore dell’edilizia trova la sua massima espressione? Non è mica vero che le calamità naturali alluvioni in primis fanno ancora vittime? Cari lettori, Charlie Hebdo avrà pure uno humor nero da fare invidia agli inglesi e che noi non comprenderemo mai, sarà anche un’ironia macabra che lascia un po’ a desiderare, sarà anche al limite tra satira e diffamazione, avrà pure urtato la nostra sensibilità non rispettando i nostri morti ma quanta verità c’è nelle loro vignette? Chi ha la coda di paglia se la bruci.
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