“ricordare con coscienza il dramma che segnò la Marsica”
Avezzano (L’Aquila) – Si è svolta stamane, presso la località Paterno Spallato l’inaugurazione del monumento per le vittime del terremoto del 1915. L’opera è stata progettata da Pasqualina Guarnieri, allieva della classe 5B design di metalli del Liceo Artistico Vincenzo Bellisario, nell’anno 2014/2015, diretta dal professor Giuseppe Cipollone e realizzata dal mastro fabbro di Paterno: Gaetano D’intinosante. Il monumento è stato esposto nella parte superiore del paese, posto molto caro ai paternesi , dove prima del terremoto vi era la chiesa di S.Sebastiano distrutta dal cataclisma. L’opera scultorea in ferro, rappresenta il portale appartenente alla chiesa preesistente e risalente al 1300, sorretto da colonnine che nella parte inferiore sono lisce, mentre nella parte superiore torte, come per avvolgere il supporto. Al di sotto dell’ arco vi è la presenza di un uomo inginocchiato che tenta di alzarsi e ripararsi dalla trave che sta per colpirlo; l’arco è così segnato da una zona di vuoto che interrompe il contatto tra le linee che costituiscono la struttura ogivale. Il monumento è dedicato: ” Agli antenati che qui vissero e morirono: ai superstiti che, a valle, risorsero a nuova vita.”, così come è riportato nella targa colllocata ai piedi della scultura. Presenti alla manifestazione erano: il sindaco Dott. Giovanni Di Pangrazio, il professore Mario Di Berardino presidente del comitato paternese, i rappresentati del consiglio comunale, altre autorità militari e civili e una forte rappresentanza di alunni e docenti del Liceo Artistico con la presenza della dirigente scolastica Rossella Rodorigo. Il parroco Don Gabriele Guerra ha benedetto l’opera e i rappresentati della protezione civile hanno deposto una corona d’alloro al cospetto del monumento. La cerimonia semplice e commovente non soltanto ha ricordato il dramma vissuto -Paterno in particolare registra 1118 vittime su 1600 abitanti-, ma ha anche sottolineato e reso onore a tutte quelle persone che, seppur con fatica e distrutti dal dolore, riuscirono ad alzarsi e riprendere con coraggio le redini della propria vita.
(Morena De Luca)