Editoriale – Nella nostra politica nazionale se finora con pochi spicci si riusciva ad essere aghi della bilancia, a breve potrebbe non essere più così. Incombe il terrore dello sbarramento del 5% inserito nella nuova legge elettorale alla tedesca che è già in fase di elaborazione. Tecnici al lavoro, politica già in odor di elezioni anticipate. I movimenti maggiori trovano, ovvia convergenza su questa tematica, che gli consente di fatto di “sbarrare” la strada a chi non ha sufficienti risorse elettorali. Alfano è saltato dalla sedia, ma le sue rimostranze non sembrano certo aver sortito alcun effetto sia nel governo che nella politica nazionale. Anzi la reazione del Ministro di tutto (come lo ha definito Renzi), ha pienamente confermato la sussistenza della nuova legge elettorale. Si torna dunque ad un epoca in cui le pulci non avranno più la tosse, ovvero potranno averla ma dovranno curarsela autonomamente con i farmaci del s.s.n. Era evidente, che l’elezione di Renzi a segretario del PD a pieno titolo ha di fatto reimpostato la sua leadership, in una forma diversa. Il referendum lo ha punito per il suo giocherellare, ma dopodichè anche con l’aiuto di apporti esterni si è riconsolidato più di prima. E dunque Grillo che si affida alle percentuali del web, chiarisce ogni dubbio e si allea con l’asse Renzi/Berlusconi sulla nuova legge elettorale. Il Pd, Forza Italia ed il Movimento 5stelle dunque vogliono andare a votare il prima possibile. Forse a Grillo sarebbe convenuto il contrario, ed un maggior riscontro per il movimento pentastellato sarebbe stato guadagnato con la naturale consunzione della maggioranza, un isolamento del Cavaliere ma con il rischio alleanze centriste con il PD sempre presente. Questa ipotesi avrebbe potuto portare anche Grillo a fare il premier sulla scia della Virginia Raggi. Ora l’apparato politico, evidenzia sì alcune staticità, ma comporta anche delle garanzie. Il web, è un mondo virtuale, da cui si possono trarre indicazioni, forse quelle che fanno più comodo al momento, mentre il partito organizzato, piccolo o grande che sia, deve sempre rispettare alcuni parametri anche e soprattutto nella scelta dell’uomo giusto al posto giusto. Nei partiti minori ora sbarrati, il leaderino in pratica è controllore e controllato, ed ora questa fase volge al termine definitivo. E’ chiaro che insieme ad Alfano se ne dovranno fare una ragione i piccoli e spontanei movimenti che pur di avere un pò di notorietà stavano nascendo come funghi. Poi tutti a proporre alleanze a destra e a manca. Ora la fase del viver di rendita è finita. Anche la vecchia classe dirigente in sezione distaccata di un Pd antico è vittima del nuovo proposito scellerato che incassa anche il no dell’ex premier Enrico Letta. Posizione rispettabile, ma ignorata dalla politica nazionale come quella di Bersani-D’Alema. Diciamo chiaramente che il 2017, con elezioni in autunno segna un passaggio storico che riabilita Renzi a pieno titolo, e che vedrà protagonista indiscussa una nuova maggioranza che sarà in grado di rappresentare la vera espressione del popolo stesso. D’ora in poi dunque chi avrà polvere la spara e chi non ce l’ha guarderà per aria. Ai posteri le ardue sentenze.
Daniele Imperiale
Articolo generato con format Data Profile Entity – Le nuove frontiere della comunicazione
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