Roma – Una scure si è abbattuta sui fondi per sostenere le spese di funzionamento dei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici di cui alla legge 17 maggio 1999, n. 144 (“Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all’ occupazione e della normativa che disciplina l’ INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali”). E’ quanto emerge nel testo del documento con cui le Regioni hanno espresso il loro parere nel corso della Conferenza Stato-regioni del 21 luglio sulla proposta di riparto delle risorse relative alle annualità 2015 e 2016 destinate al cofinanziamento delle spese di funzionamento dei nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici di cui alla legge 17 maggio 1999, n. 144: il “fondo per le annualità 2015/2016” è “pari a 6.151.163 euro, con una preoccupante ulteriore riduzione del 22% rispetto alla assegnazione del biennio precedente”.
Nuclei di valutazione nelle P.A. ; il Governo taglia i fondi
Inizialmente il fondo era ripartito nella misura del 63% ai Nuclei regionali (per un importo di 3.875.232), nella misura del 10% ai Nuclei centrali e per la restante quota del 27% alle funzioni orizzontali. Poi a causa dei criteri modificati nel corso degli anni da delibere Cipe del 2010 e del 2015 , si è determinato “un ulteriore taglio del 7% a carico esclusivo delle Regioni, che porterebbe la quota a favore dei Nuclei regionali ad un importo complessivo di 3.479.960 euro, di poco inferiore al 57% del totale, con una redistribuzione tra le regioni solo in ottica di penalizzazione e non considerando alcun criterio premiante così come avvenuto in passato”
Per questo la Conferenza delle Regioni (nel parere espresso nella Conferenza Stato-Regioni del 21 luglio) “propone di formulare nuovi criteri di riparto del Fondo attraverso l’avvio di un progetto comune con il Dipartimento per la Programmazione economica, per definire congiuntamente criteri trasparenti e condivisi in sede di Conferenza Stato-Regioni, che tengano conto di elementi quantitativi quali ad esempio la capacità di spesa, che dovrebbe comunque considerare la quota parte di co-finanziamento regionale, ma anche di elementi qualitativi connessi alle attività e al merito delle attività realizzate, rinvenibili nelle relazioni tecniche che vengono trasmesse periodicamente”.
In generale le regioni hanno espresso “estrema preoccupazione per i riflessi negativi che questo progressivo taglio ha sull’intero Sistema nazionale della valutazione delle politiche pubbliche” e ha chiesto “che non vengano apportati ulteriori tagli al Fondo per le annualità successive e che sia invece considerata l’opportunità di rifinanziamento a maggiore dotazione del Fondo in virtù di quanto sopra espresso, anche ricorrendo ad altre fonti di finanziamento (in particolare il PON Governance e capacità istituzionale 2014/20)”.