Editoriale a cura del Prof. Rosario Antonio Polizzi(*) – Le decisioni che Draghi ha, con psicologia economica essenziale, attuato quale Presidente della Bce pur nella rigorosa dinamica hanno mostrato quanto i mercati non vanno subiti ma sorpresi. Le reazione dei mercati le si valuterà meglio nelle prossime settimane o mesi ma difficilmente la Bce potrà essere considerata vincolata da alcuni ciechi “nein” a qualsiasi cosa. Questi no preludono per chi li afferma ad un declino della propria economia . Le scelte di Draghi hanno puntato a fornire alle banche danaro a condizioni vantaggiose se legate al rilancio dell’economia e al sostegno delle imprese ciò attraverso la creazione di quattro nuove operazioni di finanziamento mirando a favorire l’economia reale; aumentare l’acquisto dei titoli di stato da 60 a 80 miliardi al mese; tagliare i tassi azzerando il tasso di riferimento. La Banca Centrale Europea arriverà poi a pagare le banche perché facciano credito all’economia reale dove negli ultimi mesi si era registrata una forte stagnazione sul fronte “crediti”. La Bce vuole fare ripartire l’economia nell’eurozona, in tutta l’eurozona, attraverso il finanziamento che le banche potranno dare a imprese e famiglie senza più eludere il tema viste le condizioni uniche in cui Draghi ha messo favorevolmente le Banche europee. Si pensi che le operazioni a lungo termine per le banche avranno un tasso pari a zero che potrà scendere allo 0, 40% nel caso di crescita degli impieghi se superiore al 2,5%.Un pacchetto aggressivo che resterà una pietra miliare nelle scelte economiche che Draghi sta imponendo contro le sterili “non scelte”di pochi Banchieri Centrali ; queste scelte sono la piena conferma di come la politica economica della Bce vuole scuotere l’economia reale, quella che ogni cittadino europeo vive nel rapporto con il credito e con le banche. In contrapposizione a chi ci condurrebbe ad una inesorabile deflazione con conseguenze inimmaginabili per tutta l’Europa.La strada di un attivismo monetario è tracciata e come anche è tracciata la sconfitta dei “no” ad ogni costo in economia, “mantra tedesco” per essere chiari! Ora lo sviluppo di queste scelte rivoluzionarie e lungimiranti sono da attuare nell’operatività quotidiana; resta al nostro sistema bancario nazionale e locale passare ai fatti e le banche dovranno ben presto dar conto alla Bce ed all’opinione pubblica di un maggiore e rapido attivismo sul fronte dei crediti, dei mutui, dei finanziamenti alle imprese sane,una terapia che apre un fronte positivo per la crescita del Pil italiano e di molti paese europei,per nuova occupazione, per una crescita reale e rapida.Il pressing di Francoforte è iniziato sul doppio fronte dei governi e delle politiche monetarie spesso nel pantano dei singoli paesi e sulle banche che dovranno essere efficienti e solide per rispondere a quello che la Bce chiede senza rinvii. La sanità è parte integrante di questa rivoluzione!
(*) MD past-President of the Degree Course in Medicine Department of Biomedical Sciences and Human Oncology – (department of surgery) School of Medicine University of Bari 70124 Bari