Redazione Esteri – Invece di erigere muri dovremmo costruire dei ponti, e comunque quello che sta avvenendo tra Austria e Italia deve essere spiegato e chiarito da Vienna”. Lo ha detto il commissario europeo per la migrazione, Dimitris Avramopoulos, sulla situazione del Brennero, dove l’Austria ha predisposto una barriera antimigranti, sostenendo anche di voler effettuare controlli anche in territorio italiano. E il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, afferma che l’ipotesi di chiusura è una sfacciata violazione delle regole europee, che va contro la storia, la logica e il futuro. Chiudere il Brennero “è contro le regole dell’Unione europea”.
Lo stesso Avramopoulos aggiunge: “capiamo che i paesi hanno difficoltà e subiscono pressioni ma ciò che ci preoccupa è che si mette in discussione Schengen sulla libera circolazione dei cittadini”.
Ma l’Austria chiede di effettuare controlli sui treni e sulla strada già in territorio italiano. “L’allestimento di una rete sul confine italo-austriaco al Brennero dipende dall’Italia”, ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac chiarendo che “in vista dell’incontro tra Sobotka e Alfano a Roma, sono stati rinviati i lavori di allestimento”. Poi ha spiegato che i controlli al valico prevedono una rete di 370 metri: “Una normale rete e non di un filo spinato, solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti”.
Il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una intervista al Die Presse “confida che l’Austria non prenda decisioni unilaterali”.
Mentre l’assessore alle politiche migratorie del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, al termine del vertice al Viminale con la presidente Debora Serracchiani e il capo dipartimento Mario Morcone, ha spiegato che da Austria gli arrivi sono sotto controllo: “gli arrivi dall’Austria sono a tutti gli effetti sotto controllo e i riaccompagnamenti in Austria vengono effettuati, quando si sia in presenza di profughi che sono stati identificati e registrati in quel Paese”.
“Quando invece entrano nel nostro Paese – precisa Torrenti – richiedenti asilo che sono stati registrati in un altro Stato, in moltissimi casi l’Ungheria, queste persone devono essere accolte in Italia in base alle regole stabilite dal trattato di Dublino, che solo successivamente permette di trattare i rientri individuali, per via aerea, con lo Stato di registrazione iniziale. E’ chiaro che questa procedura, della quale il Governo Renzi ha chiesto la revisione, risulta decisamente più lunga e complessa”.
Il presidente Debora Serracchiani ha quindi sottolineato come “il Friuli Venezia Giulia sarà subito alleggerito di 250 richiedenti asilo, e abbiamo definitivamente risolto la questione della caserma Lamarmora”, riferendosi all’ipotesi che la caserma Lamarmora di Tarvisio (Udine) potesse essere destinata a centro di accoglienza in caso di afflusso straordinario di profughi.
Serracchiani ha quindi confermato che “è stata individuata nell’autoparco di Coccau la soluzione alternativa nel caso di un’eventuale emergenza temporanea”.
Per il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: “La frontiera, il muro austriaco del Brennero, rappresenta la fine dell’Europa e l’assenza totale di una dimensione politica europea. L’Europa non e’ in grado di gestire la questione: sembra una realta’ in mezzo a un mare in tempesta. L’Italia di fatto con questo muro diventa sempre piu’ isolata. Non esiste piu’ l’Europa perche’ e’ uno dei tanti muri che sono innalzati, c’e’ anche la decisione del Parlamento inglese di non ricevere i profughi di Calais, c’e’ l’Ungheria che parla di muri insomma ci sono un sacco di realta’. Dico che comunque va chiuso Schengen e va obbligata la comunita’ internazionale ad occuparsi di questi flussi migratori. A tutt’oggi, siamo soli”.
Per il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: “La frontiera, il muro austriaco del Brennero, rappresenta la fine dell’Europa e l’assenza totale di una dimensione politica europea. L’Europa non e’ in grado di gestire la questione: sembra una realta’ in mezzo a un mare in tempesta. L’Italia di fatto con questo muro diventa sempre piu’ isolata. Non esiste piu’ l’Europa perche’ e’ uno dei tanti muri che sono innalzati, c’e’ anche la decisione del Parlamento inglese di non ricevere i profughi di Calais, c’e’ l’Ungheria che parla di muri insomma ci sono un sacco di realta’. Dico che comunque va chiuso Schengen e va obbligata la comunita’ internazionale ad occuparsi di questi flussi migratori. A tutt’oggi, siamo soli”.