Redazione Esteri – La Commissione Ue dà un grande benvenuto” al ‘migration compact’ proposto dall’Italia e il “presidente Juncker é molto contento che l’approccio europeo trovi forte sostegno” da parte dell’Italia. Così il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas: “lavoreremo a stretto contatto con Matteo Renzi per continuare a spingere per avere più Europa”. E il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni spiega: “oggi cominceremo a discutere il ‘Migration Compact’ proposto dall’Italia”.
Per arginare i flussi dei migranti l’Italia propone ai ministri degli Esteri dell’Unione Europea di accelerare sulla cooperazione con i Paesi terzi africani di origine e transito, presentando un ‘migration compact’, un modello di accordo con i Paesi partner chiave.
C’è anche la posizione espressa dal presidente altoatesino Arno Kompatscher e dal capogruppo del Partito popolare europeo, che si sono incontrati sulla questione Brennero e le barriere antimigranti promosse dall’Austria.
Kompatscher ha sottolineato come “le barriere non eliminano i problemi, ma li spostano. Siamo per un’Europa senza confini interni, capace di difendere i principi che hanno portato alla nascita della Ue”.
Entrambi hanno spiegato che “il Brennero è il cuore dell’unificazione europea, e ha un valore storico inestimabile per l’Alto Adige. Dopo la prima guerra mondiale è stato simbolo di divisione, con l’introduzione di Schengen è invece diventato simbolo di abbattimento dei confini e delle barriere”. Kompatscher, inoltre aggiunge che “pur avendo comprensione per gli sforzi che l’Austria ha fatto per dare accoglienza a tantissimi migranti, riteniamo che la possibilità di ripristinare i controlli in un luogo che tocca così da vicino la sensibilità di tutti noi rappresenti un passo indietro rispetto alla storia”.
Kompatscher ha confermato che “l’unico modo per affrontare e risolvere la questione di profughi e migranti non è quello di creare barriere, ma mettere in piedi un sistema europeo basato sulla solidarietà reciproca”. Kompatscher ha quindi ribadito che “continueremo a fare pressioni su Roma affinché proceda con la registrazione dei richiedenti asilo negli hotspot presenti sul territorio e li inserisca nel sistema di riparto nazionale tra tutte le Regioni. Noi, ovviamente, restiamo pronti a fare la nostra parte e ci stiamo preparando ad affrontare ogni tipo di situazione”.
Per il presidente Debora Serracchiani “in Friuli Venezia Giulia lo stupore e la delusione per questi annunci da Vienna sono maggiori che altrove, in quanto nella nostra regione il flusso dei migranti, per quanto contenuto, proviene proprio dall’Austria”, auspico dunque che l’Austria accolga con attenzione “il migration compact inviato dall’Italia alla Commissione e al Consiglio Ue”.
Serracchiani spiega che “bisogna imparare dall’esperienza fatta nel passato per non ripetere gli stessi errori: un’Europa ancora più divisa di fronte a flussi fuori controllo non sarebbe più al sicuro, anche se qualcuno sembra coltivare questa illusione. Bisogna capire bene che di fronte alla disperazione non c’è muro che possa reggere a lungo. E gli Stati europei, che si reggono anche economicamente sulla libera circolazione di persone e merci, non possono permettersi di rialzare frontiere”.
Mentre il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, afferma che l’Italia ha perso la sua credibilità internazionale: “un Paese, fondatore dell’Europa, che si ritrova con le frontiere chiuse verso gli altri Paesi, per cui gli immigranti sono costretti a restare, è la dimostrazione del fallimento europeo, della scarsa credibilità dell’Italia e del fatto che l’Ue non esiste più”.
Mentre il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, afferma che l’Italia ha perso la sua credibilità internazionale: “un Paese, fondatore dell’Europa, che si ritrova con le frontiere chiuse verso gli altri Paesi, per cui gli immigranti sono costretti a restare, è la dimostrazione del fallimento europeo, della scarsa credibilità dell’Italia e del fatto che l’Ue non esiste più”.
Sul tema migranti è intervenuto anche il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, affermando che “non possiamo chiudere gli occhi di fronte a centinaia di bambini che giungono disperati in Europa”.
De Luca si è detto favorevole a concedere “il diritto di cittadinanza a chi nasce in Italia. Ai cittadini di altre confessioni religiose – afferma De Luca – dobbiamo dire che le donne posso studiare, lavorare e non devono essere sottoposte a mutilazioni”.
Intanto sono centinaia i migranti dispersi nel naufragio di 4 barconi che dall’Egitto cercavano si raggiungere l’Italia. “Provo tanto dolore per questa nuova strage di migranti in mare – dichiara Rosario Crocetta, presidente della regione Sicilia – Il nostro dolore è il dolore di un popolo, come quello siciliano, che ha una grande cultura dell’accoglienza. Un segnale va dato, se i migranti continuano a partire dalle coste libiche, o dall’Egitto, è evidente che c’è l’unica soluzione è quella di siglare un accordo con la Libia”.