Sì da Lega, niet da Fi ed M5s. Dubbi Orlando, le ipotesi modifica (di Giovanni Innamorati)
Roma – Matteo Renzi propone di ripartire dal Mattarellum per tentare di avviare concretamente il dibattito sulla legge elettorale. Una proposta che incassa il sì di quasi tutto il Pd, con i dubbi però del ministro Andrea Orlando e dei “giovani turchi”, mentre dagli altri partiti giunge il sì di Lega e Fdi, e un “niet” da Forza Italia , con Renato Brunetta che chiude proprio all’idea del dialogo con “Renzi il baro”, e dei 5 stelle che guardano al voto subito con una legge che esca dal responso della Consulta. Anche Ncd fa sentire la sua contrarietà. Una proposta, quella del Mattarellum, che deve essere ulteriormente precisata, perché con questo sistema si indicano in realtà diverse versioni del modello in vigore dal 1993 al 2005. Il sistema che porta il nome dell’attuale Capo dello Stato prevedeva l’assegnazione del 75% dei seggi della Camera (475) in collegi uninominali a turno unico; il restante 25% (155 seggi) veniva assegnato su base proporzionale ai partiti che superavano il 25%. Per questa parte proporzionale alla Camera c’erano dei listini bloccati di quattro nomi su base regionale, mentre per il Senato si recuperavano i migliori perdenti dei collegi uninominali. Questo modello è stato utilizzato quando l’organizzazione era bipolare. E il dubbio, sollevato oggi da Andrea Orlando ma anche da Francesco Boccia, è che con l’attuale tripolarismo possa dare risultati imprevedibili: o due maggioranze assai diverse tra Camera e Senato (dove votano gli over 25) oppure uno dei tre poli che potrebbe essere premiato in maniera eccessiva. In tal senso l’area vicino al ministro Orlando, i “giovani turchi”, ha già depositato alla Camera e al Senato una proposta che prevede un proporzionale con un “premio di governabilità” di 90 seggi al partito più votato. Una identica proposta è stata presentata anche da Ap, che infatti con Maurizio Lupi e Dore Misuraca ha detto no al Mattarellum. Questo sistema, dove nei collegi si vince con un voto più dell’avversario, invita a formare coalizioni, un buon motivo per cui Lega e Fdi, con Salvini e Giorgia Meloni, hanno ribadito il loro appoggio. Ma lo stesso motivo spiega la freddezza di Forza Italia, al momento più propensa per un modello che le consenta di tenersi le mani libere dopo le elezioni. Quindi un proporzionale sarebbe più adatto a questo obiettivo. In realtà ci sono diverse declinazioni del Mattarellum sulle quali potrebbe essere cercata una intesa o almeno un dialogo. Ad esempio si potrebbe abbassare al 50% il numero dei seggi assegnati con collegi uninominali, innalzando quindi allo stesso livello quelli proporzionali; un sistema simile a quello tedesco suggerito da Denis Verdini. C’è quindi la proposta della minoranza del Pd, anch’essa già depositata nei due rami del Parlamento: 475 seggi distribuiti in collegi uninominali, mentre i restanti usati per un premio di governabilità (90) al primo partito, un premio (30) al secondo, e i restanti ad assicurare il diritto di tribuna ai piccoli partiti. Mercoledì Renzi riunirà la segreteria del Pd per la prima volta da quando ha lasciato Palazzo Chigi e si dovrebbe capire in quella occasione le ulteriori mosse del partito che è il maggiore in Parlamento. (ANSA).