Lo rende noto oggi la Farnesina con un comunicato, dopo 1392 giorni di prigionia dei due fucilieri.
” L’Italia ha depositato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d’Arbitrato de l’Aja una richiesta di misure provvisorie ai sensi dell’Articolo 290 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. Con tale atto si chiede al Tribunale Arbitrale appena costituitosi di autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale in corso fra le Parti. La richiesta di misure provvisorie si inserisce nel quadro dell’arbitrato internazionale avviato dal Governo italiano lo scorso 26 giugno e segue la misura cautelare già resa dal Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo lo scorso agosto, con la quale è stata ordinata la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari a carico dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Con tale istanza, l’Italia ha chiesto al Tribunale Arbitrale di riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali anche prima delle soluzione definitiva della controversia. Il Tribunale fisserà la data di discussione della richiesta italiana. L’Italia è determinata a far valere in giudizio il diritto esclusivo all’esercizio della giurisdizione sulla vicenda della Enrica Lexie, nonché l’immunità che il diritto internazionale riconosce ai militari che operano nell’esercizio delle loro funzioni.”
Dopo anni di asservimento dei nostri governi alle discutibili ricostruzioni della magistratura indiana, si apre uno spiraglio di speranza, con l’augurio che quanto prima l’arbitrato dell’Aja riesca a far luce su questa vicenda, dove interessi economici e politici rallentano il giusto corso dei procedimenti giudiziari.
(Alessandra D’Andrea)