Siamo tutti osceni nella nostra vita privata
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
“L’oscenità come piccola libertà”. Marco Missiroli, l’autore del romanzo “Atti osceni in luogo privato”, vuole raccontare, in prima persona, la vita travagliata del dodicenne Libero Marsell, raccontando la formazione erotica e sentimentale di un ragazzo che scopre il mondo della masturbazione, fisica e mentale, affacciandosi nella vita per nulla facile che lo circonda. Quasi a sua insaputa lo farà attraverso il tradimento della madre con un amico di famiglia, e successivamente con il mondo immaginario del padre. Libero inizia un percorso interiore, quasi un lungo viaggio immateriale, che parte dall’infanzia parigina per poi finire nell’età adulta nella Milano grigia e rigida. Un cammino intrinseco con le delusioni amorosi e la consapevolezza di essere un uomo e non una donna, utero come lui dirà spesso per indicare la sfera femminile. Con la morte improvvisa del padre, unico riferimento per il suo percorso razionale, Libero scopre di amare le donne con la matrice dell’anima, donne che patiscono la propria solitudine dentro le pagine scritte dei libri, come Marie, la bibliotecaria. Il giovane Marsell diventa uomo, lascia Parigi e ritorna in Italia, per lavoro e per crescere suo figlio Alessandro insieme alla donna che ama, Anna. Il romanzo è scritto bene e riesce a coinvolgerti pagina dopo pagina, catapultandoti nelle fasi della vita del protagonista, ridendo e piangendo con lui.