Nel Califfato parte lo sterminio
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
L’Isis dichiara guerra ai gatti, confondono la visione ideologica e le credenze jihadiste, vietata la loro presenza anche nelle abitazioni, tutti gli abitanti non si possono opporre alla soppressione dei felini imposta dagli uomini di al-Baghdadi.
Nella tradizione musulmana, e secondo Maometto, i gatti sono animali puri e benedetti, e in alcuni paesi considerati animali sacri e simbolo della fertilità, come nell’antico Egitto, raffigurati nei dipinti, nelle sculture e nelle incisioni, venerati dai faraoni perché rappresentavano la giustizia e la potenza in guerra.
Il gatto ha avuto un ruolo importante nella presenza di Daesh sui social, usati per dimostrare calore e sensibilità, oltre ad utilizzare le loro immagini come propaganda e per giovane reclute.
La Tv irachena, Al Sumeria, ha diffuso il comunicato che sta inorridendo l’opinione pubblica, e nessuno capisce la necessità di tanto disprezzo verso gli amici a quattro zampe, in alcuni casi considerati membri di rilievo nel proprio nucleo familiare.